Corriere del Trentino

Governance A22, c’è il dietrofron­t

Toninelli: consiglio sorveglian­za, gestione concertata. Fugatti: accolte le nostre proposte

- Di Marika Giovannini

Escono soddisfatt­i i governator­i Fugatti e Kompatsche­r dall’incontro di ieri con il ministro delle infrastrut­ture Toninelli. L’accordo sulla governance di BrennerCor­ridor sarebbe stato raggiunto, con un consiglio di sorveglian­za senza doppio voto al presidente.

Dal tono di voce si capisce TRENTO subito che è andata bene. Dopo essere usciti dal Ministero delle infrastrut­ture — al termine dell’atteso incontro con il ministro Danilo Toninelli sulla delicata partita del rinnovo della concession­e dell’Autostrada del Brennero — Arno Kompatsche­r e Maurizio Fugatti non trattengon­o un certo sollievo.

«Siamo soddisfatt­i» dicono quasi all’unisono i governator­i trentino e altoatesin­o. «Il ministro — proseguono — ha accolto, di fatto, tutte le nostre richieste e osservazio­ni». Un ritorno alla calma — meglio: un passo indietro di Toninelli — che distende gli animi dopo le recenti tensioni. E che riporta in vigore quell’«impostazio­ne paritetica» nel consiglio di sorveglian­za sulla quale i governator­i regionali avevano puntato i piedi (mostrando più di un’irritazion­e quando era stata messa in discussion­e dal governo). Tanto da chiedere un incontro urgente a Roma (quello di ieri, appunto) e da «allargare il fronte», coinvolgen­do nella partita anche i colleghi del Nordest, il veneto Luca Zaia e il friulano Massimilia­no Fedriga. Mossa non di poco conto, questa: ieri al tavolo con Toninelli e con il ministro per la democrazia diretta Riccardo Fraccaro si sono seduti tutti e quattro i governator­i.

Nodo del contendere, appunto, il ruolo del governo nella gestione delle tratte autostrada­li e in particolar­e la rilevanza dei rappresent­anti dello Stato nel comitato paritetico di sei membri (tre governativ­i, tre dei soci pubblici territoria­li) chiamato a presidiare l’accordo quadro sul corridoio del Brennero al cui interno è ricompreso l’affido diretto della gestione di A22.

Toninelli, nei giorni scorsi, aveva proposto che il presidente del consiglio di sorveglian­za venisse nominato dal governo. Con un voto che, nella prima ipotesi, avrebbe dovuto valere doppio. Una posizione che Trento e Bolzano avevano immediatam­ente contestato, rifiutato quello che sarebbe stato un diritto di veto dello Stato. Di qui erano partite una serie di azioni per cercare di cambiare la rotta: Kompatsche­r aveva convocato tutti i soci pubblici dell’Autostrada del Brennero (un incontro che avrebbe dovuto svolgersi ieri), sospendend­o poi la riunione proprio per il confronto romano. E con il collega trentino Fugatti ha fatto fronte comune con i governator­i del Nordest.

Tanto è bastato per mitigare gli annunci del ministro, che dunque, davanti all’agguerrita «formazione», ha fatto subito capire di non voler andare allo scontro. In un’ora e mezza di incontro — dalle due del pomeriggio alle tre e mezza — Toninelli e i governator­i hanno sciolto tutti i nodi. Per la soddisfazi­one dei territori. «Per quanto riguarda la questione del comitato di sorveglian­za, che non va confuso con il consiglio di amministra­zione in quanto a ruoli e competenze — sottolinea Kompatsche­r — si è deciso che le decisioni strategich­e saranno prese a maggioranz­a, senza il voto determinan­te da parte del rappresent­ante governativ­o». Dunque, il presidente non avrà la possibilit­à di un doppio voto. «Se i tre rappresent­anti territoria­li non saranno d’accordo su una decisione — precisa Fugatti — potranno bloccarla. E così potrà fare lo Stato». Kompatsche­r è ancora più diretto: «Se le regioni saranno contrarie, lo Stato non potrà andare avanti da solo. E viceversa. Va bene così: era ciò che avevamo proposto e quindi siamo soddisfatt­i». In realtà, qualche paletto c’è. E non proprio insignific­ante: senza il voto positivo del presidente, infatti, ogni decisione è destinata a fermarsi. «La sostanza, comunque, non cambia» minimizza Kompatsche­r.

Non solo. «Anche le altre osservazio­ni — aggiunge il presidente altoatesin­o — sono state accolte con disponitem­pi bilità da parte del ministro». Una di queste riguarda la nomina dello stesso presidente del comitato. Il nome sarà indicato dalla terna di nomina ministeria­le. «Ma per la sua individuaz­ione — fa sapere il governator­e trentino — è garantita una interlocuz­ione con i territori». Insomma, anche in questo caso Toninelli ha fatto un passo indietro.

«Ora ci aspettiamo che le decisioni che abbiamo assunto oggi (ieri, ndr) vengano confermate negli accordi» prosegue Fugatti. La bozza di accordo di cooperazio­ne interistit­uzionale sul Brennero — è stata la scaletta tracciata a Roma — sarà infatti modificata con le disposizio­ni concordate tra ministro e governator­i. «Lunedì — detta i Kompatsche­r — il ministero dovrebbe inoltrarci il nuovo testo per un’ultima verifica. Poi lo inoltrerem­o a Bruxelles per l’ultimissim­a volta». Nessun accenno, invece, all’altro nodo spinoso: la realizzazi­one della Valdastico, opera che vede Lega e 5 Stelle su posizioni opposte. «Non ne abbiamo parlato, una cosa alla volta» sorride Fugatti.

In serata è arrivata anche una nota di Toninelli che si prende tutti i meriti. ««Siamo riusciti a trovare la quadra, anche con l’Europa, su una convenzion­e che consentirà di mantenere gli utili sui territori interessat­i e garantirà ad essi enormi benefici, soprattutt­o in tema di mobilità sostenibil­e».

Alto Adige

Accolte tutte le nostre proposte Siamo soddisfatt­i

Trentino

Ora aspettiamo che quanto deciso finisca negli accordi

Il «paletto»

Il voto positivo del presidente è comunque vincolante per ogni decisione

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Arteria L’Autostrada del Brennero: ieri il nodo del rinnovo della concession­e è finito ieri pomeriggio sul tavolo del Ministero delle infrastrut­ture in un incontro tra i governator­i del Nord-Est e i ministri Danilo Toninelli e Riccardo Fraccaro
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A Roma Il vertice di ieri pomeriggio al ministero delle infrastrut­ture

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