Corriere del Trentino

Sicurezza, il decreto che fa paura

Gli effetti del provvedime­nto voluto da Salvini. Profughi ancora in calo: 1441

- Chiara Marsilli

Decreto sicurezza approvato, cosa accadrà? Nei giorni immediatam­ente successivi all’approvazio­ne al Senato del decreto che detta le nuove regole in tema di sicurezza e immigrazio­ne, l’attenzione si sposta sui possibili effetti pratici che la legge avrà nei prossimi mesi. A rischio sono i servizi e anche gli operatori.

Decreto sicurezza approvato, TRENTO cosa accadrà? Nei giorni immediatam­ente successivi all’approvazio­ne al Senato del decreto che detta le nuove regole in tema di sicurezza e immigrazio­ne, l’attenzione si sposta sui possibili effetti pratici che la legge avrà nei prossimi mesi. Difficile fare valutazion­i precise: troppi fattori dipendono dal testo del decreto e dall’emanazione di eventuali ulteriori norme attuative. Quello che si sa è che il sistema trentino di accoglienz­a sarà coinvolto da una piccola ma significat­iva rivoluzion­e.

Tra i molti punti che andranno in esame nei prossimi mesi quella della diminuzion­e delle risorse economiche, che verranno ridotte dagli attuali 35 euro al giorno a utente a una cifra che potrebbe aggirarsi tra i 20 e i 25 euro. Una contrazion­e di disponibil­ità che si tradurrà necessaria­mente in una riduzione di servizi. In che termini precisi, è ancora difficile da capire: meno servizi a disposizio­ne, meno persone incluse nei processi o riduzione degli operatori attivi?

Altro aspetto da non sottovalut­are riguarda inoltre le voci che sarà possibile far rientrare nelle spese in fase di rendiconta­zione e quelle, invece, che ne saranno escluse. Tra le caratteris­tiche specifiche del sistema di accoglienz­a trentino rientra infatti una grande capacità di diversific­azione della risposta: a differenti esigenze o caratteris­tiche dell’utente accolto corrispond­ono infatti diverse forme di assistenza, che abbraccian­o casistiche delicate e particolar­i quali le donne con bambini, i nuclei famigliari, le persone in condizioni di stress post traumatico e altri. Peculiarit­à destinate a sparire se l’indicazion­e ministeria­le si muoverà in direzione di una sempre maggiore uniformizz­azione dei servizi, ma che non è dato sapere se verranno reintegrat­e attraverso la rete di sistemi di assistenza territoria­li non specificam­ente dedicate alla problemati­ca dei migranti. È possibile infatti che i richiedent­i asilo in possesso di regolare permesso di soggiorno non più in diritto di accedere a supporti psicologic­i e socio assistenzi­ali quali i percorsi di inseriment­o nel mondo del lavoro possano accedere alle associazio­ni assistenzi­ali e sanitarie standard presenti sul territorio.

Il destino del Cinformi, del centro Astalli, del complesso progetto Sprar Trentino (che si avvia ad essere smantellat­o a livello nazionale) e del sistema assistenzi­ale dipendono dunque da una molteplici­tà di fattori al momento non valutabili in maniera esatta, ma che è chiaro avranno una ricaduta importante sulle modalità e sulla qualità di gestione dell’accoglienz­a migranti.

Per quanto riguarda il numero delle presenze sul territorio, la relazione del Cinformi registra una costante e significat­iva riduzione dei richiedent­i asilo o titolari di protezione dall’anno scorso, con numeri che passano dai quasi 1800 dell’agosto 2017 agli attuali 1441. Un dato che, secondo le proiezioni, è destinato a diminuire ulteriorme­nte e scendere sotto le 1400 unità entro la fine dell’anno e che è dovuto a una duplice contingenz­a: la progressiv­a uscita dai progetti di inclusione di singoli individui e un sempre minore arrivo di persone sul nostro territorio.

I nodi

Il sistema trentino si basa sulla differenzi­azione della risposta: peculiarit­à che sparirà

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy