«TrasLagorai, vogliamo un tavolo di confronto» Ieri sera animato incontro tra la Sat e i contestatori del progetto. Facchini: spazio al dialogo
TRENTO Pienone alla sala della Sat ieri in via Manci. I quasi sessanta posti a sedere non sono risultati infatti neanche lontanamente sufficienti ad accogliere la folla di persone che si sono riunite per partecipare al dibattito pubblico sul tema del progetto TransLagorai, la «riqualificazione» del trekking che tanto ha fatto discutere in queste settimane. Aggiunte alcune panche, molti sono rimasti in piedi, alcuni addirittura fuori dalla sala, immobili ad assistere allo scontro di posizioni tra la Sat, promotrice del progetto di rifacimento di alcune malghe dell’area montana, e quanti invece vi si oppongono fermamente. Quasi tutti, appuntata sul petto, la spilla che recita «Giù le mani dal Translagorai».
La presidente della Sat Anna Facchini si compiace della folta partecipazione e rivendica con forza la paternità dell’idea di organizzare un «incontro-dibattito» aprendo le porte della Sat a tutti coloro che non approvano il progetto. «Un momento pubblico di confronto» lo definisce Facchini, che aggiunge: «Ogni constatazione, ogni critica verrà ascoltata. Siamo solo ai momenti iniziali della realizzazione del progetto e c’è ancora spazio per eventuali variazioni. Ci sarà spazio per domande e risposte, ma non ci sarà spazio per proclami fini a se stessi».
Proprio per questi motivi le regole dell’incontro sono rigidissime sui tempi e sulle modalità: dopo un’introduzione generale del progetto da parte della presidente Facchini, affiancata al tavolo dal vicepresidente Roberto Bertoldi, dalla vicepresidente Elena Guella e dai consiglieri Claudio Colpo e Tarcisio Deflorian, via agli interventi con il microfono aperto a tutti per un massimo di due minuti a testa, intervallati ogni tre persone dalle risposte del consiglio Sat. La serata continua in un alternarsi di posizioni che sembrano concedere poco margine di manovra all’opinione altrui, e non mancano applausi a scena aperta in seguito ad alcuni interventi particolarmente condivisi.
Ma l’incontro non sembra soddisfare proprio il pubblico a cui era rivolto. Alessandro Ghezzer, uno dei portavoce del gruppo «Giù le mani dal Lagorai» che su Facebook conta circa 18mila iscritti, commenta: «Siamo molti, ma non moltissimi. Non abbiamo messo troppa enfasi su questa serata perché siamo consapevoli che in questa sede non si potrà decidere niente di concreto. Apprezziamo l’apertura che ha fatto la Sat, il momento informativo va benissimo, ma siamo consapevoli che questo non è uno strumento utile». La critica è rivolta alla modalità dell’incontro ma anche alle tempistiche: «Il confronto non è possibile. Il progetto è già stato deciso, approvato, finanziato e che è già partito: sarebbe stato meglio essere convocati prima. Al momento siamo qui per ascoltare quello che la Sat ha da dire ma il nostro scopo è chiedere un tavolo tecnico di confronto».