«Trento, la mia gioia»
Srecko Lisinac «Sono ottimista, la Itas può competere con Perugia e Civitanova Con Giannelli formeremo una bella coppia. Lorenzetti? Ha passione e pazienza»
«Lucky boy», ragazzo fortunato. Ma anche felice. Ecco il significato del nome Srecko. E giocare a Trento fa sentire Lisinac più o meno così. Il nuovo centrale serbo dell’Itas partita dopo partita mette in evidenza sempre più le sue qualità, quelle per cui Trentino volley l’ha inseguito a lungo.
Dopo Sora, anche mercoledì con Latina è risultato essere l’mvp del match: segno che sta prendendo sempre più confidenza con la SuperLega?
«Si tratta di un’esperienza nuova per me, un campionato molto forte e difficile da giocare. Le partite, inoltre, adesso cominciano a cadere ogni tre o quattro giorni e non è facile scendere in campo con una nuova squadra al livello cui ero abituato. Stiamo lavorando molto, però, per trovare la chimica giusta. Siamo una squadra forte e vogliamo raggiungere i traguardi migliori».
Con Simone Giannelli l’intesa migliora.
«È vero, fisicamente è un giocatore molto forte e non sono abituato ad avere a fianco un regista alto come lui. Non abbiamo avuto il giusto ritmo sin dall’inizio, ma con gli allenamenti i risultati si vedono e potremo migliorare ancora. Nonostante sia così giovane, è uno dei migliori alzatori al mondo e sono felice di avere l’opportunità di poter far parte di questa squadra insieme a lui, ma anche a tutti gli altri compagni, con i quali mi trovo molto bene sia dentro sia fuori dal campo».
Come si trova, invece, con Angelo Lorenzetti?
«È un allenatore appassionato e paziente con i giocatori. Insieme abbiamo guardato molti video e mi sta aiutando a migliorare in diverse cose.
Sono molto soddisfatto, è una persona molto gentile e un ottimo coach».
Come le sembra vivere in Italia dopo le esperienze fra Polonia e Germania?
«Molti miei compagni della nazionale giocano in questo campionato e tante volte abbiamo
L’Italia Sono contento di imparare una nuova lingua e avere nuovi amici, in città mi posso godere la vita in un clima calmo
parlato dello stile di vita italiano, più calmo, tranquillo, con un approccio più orientato a godersi la vita rispetto ad altri contesti, quindi ora che ci sono anch’io mi sembra normale. Gli anni in Polonia per me sono stati molto importanti, sono cresciuto e migliorato sotto tanti aspetti, ma ora sono contento di imparare una lingua diversa, conoscere una nuova cultura e farmi altri amici».
Nel vostro cammino avete già affrontato le squadre più quotate, Perugia e Civitanova: cosa ci può dire di loro?
«Che sono le più forti ovviamente, ma anche che noi abbiamo dimostrato di poter fare bene: se poniamo rimedio ad alcune difficoltà o errori che abbiamo fatto in quelle
partite possiamo giocare alla pari e perché no, anche vincere. Certo, non possiamo non considerare ad esempio che la Sir può vantare il miglior giocatore del mondo, Leon, ma anche altre individualità di peso come Atanasijevic o Podrascanin, ma contro di loro le nostre chance le abbiamo avute. Sono ottimista per il futuro».
Coppa Cev e Mondiale per club: che obiettivi può porsi Trento?
«La squadra è motivata a giocare tutte le manifestazioni. Io ad esempio non ho mai preso parte alla coppa Cev, quindi per me sarà uno stimolo ulteriore. Spero inoltre di ottenere risultati migliori dell’anno scorso, quando partecipai col Belchatow, al Mondiale: è un torneo interessantissimo, che
mette di fronte i migliori team al mondo per cinque partite se si arriva in finale. Sarà un appuntamento senza dubbio utile per noi, perché affrontando avversari forti si può solo imparare e migliorare. Nella pool A poi c’è la mia ex squadra: spero di non giocarci contro, sarebbe davvero strano».