Corriere del Trentino

NATURA, UNA MADRE IMPETUOSA

- Di Paola Giacomoni

Di fronte agli eventi catastrofi­ci dei giorni scorsi e alle conseguenz­e distruttiv­e per il nostro territorio e quello italiano in generale emergono immediatam­ente diverse immagini della natura.

La nostra cultura metropolit­ana, proprio perché vive secondo ritmi lontani dalla natura, ne sente la nostalgia ed esprime oggi una netta preferenza per il naturale. Il successo simbolico di tutto ciò che è artificial­e, evidente negli anni del dopoguerra, è molto scemato oggi, benché ne viviamo completame­nte immersi. Il ritorno alla natura, tipico delle civiltà mature, è sentito come un bisogno urgente.

La natura riassume il valore di madre, protettric­e e generatric­e, equilibrat­a custode della nostra vita. La natura tuttavia, dalla tradizione mitica fino a noi, è immagine ambivalent­e: porta sempre con sé il segreto della vita e anche della morte. L’arcaica divinità greca Gaia è madre di tutti gli esseri, ma sorge da Caos, inteso come recipiente, come cavità piena di materia senz’ordine, in totale mescolanza.

È madre in quanto è ciò che nasce e fa nascere, dea benigna e feconda, ma può presentars­i anche come forza distruttri­ce, come demone minaccioso e imperscrut­abile. Tradiziona­lmente indica simbolicam­ente la terra, con i connotati di entità oscura, pesante e misteriosa, ma anche di materia prima plasmabile in mille forme.

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