NATURA, UNA MADRE IMPETUOSA
Di fronte agli eventi catastrofici dei giorni scorsi e alle conseguenze distruttive per il nostro territorio e quello italiano in generale emergono immediatamente diverse immagini della natura.
La nostra cultura metropolitana, proprio perché vive secondo ritmi lontani dalla natura, ne sente la nostalgia ed esprime oggi una netta preferenza per il naturale. Il successo simbolico di tutto ciò che è artificiale, evidente negli anni del dopoguerra, è molto scemato oggi, benché ne viviamo completamente immersi. Il ritorno alla natura, tipico delle civiltà mature, è sentito come un bisogno urgente.
La natura riassume il valore di madre, protettrice e generatrice, equilibrata custode della nostra vita. La natura tuttavia, dalla tradizione mitica fino a noi, è immagine ambivalente: porta sempre con sé il segreto della vita e anche della morte. L’arcaica divinità greca Gaia è madre di tutti gli esseri, ma sorge da Caos, inteso come recipiente, come cavità piena di materia senz’ordine, in totale mescolanza.
È madre in quanto è ciò che nasce e fa nascere, dea benigna e feconda, ma può presentarsi anche come forza distruttrice, come demone minaccioso e imperscrutabile. Tradizionalmente indica simbolicamente la terra, con i connotati di entità oscura, pesante e misteriosa, ma anche di materia prima plasmabile in mille forme.