Corriere del Trentino

Tunnel, industrial­i decisi: i lavori devono proseguire

- Di Marco Angelucci

BOLZANO Il manifesto della nuova Europa nasce a Bolzano. Ieri il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia e il numero uno del Bund degli industrial­i tedeschi Dieter Kempf hanno firmato la dichiarazi­one d’intenti che sarà la base del manifesto degli industrial­i europei. Una lista di 11 richieste alla politica in vista di una campagna elettorale in cui è in gioco il futuro dell’Unione. Un manifesto che sarà integrato con le osservazio­ni di tutte le Confindust­rie e europee e che, il prossimo anno, sarà presentato simultanea­mente in tutte le capitali dell’Ue in vista delle elezioni del prossimo maggio. La sensazione è che il prossimo anno, il summit si terrà in un clima, politico ed economico, completame­nte diverso.

Entrambi i presidenti hanno definito il vertice bolzanino più importante che mai. E infatti Boccia e Kempf esordiscon­o sottolinea­ndo che «l’ascesa dei populisti e le sfide all’ordine economico globale minacciano l’Europa che conosciamo». Il timore di entrambi è che, con un successo delle forze euroscetti­che, tutto il progetto finisca per naufragare«Non possiamo permetterc­i di fallire: il futuro politico ed economico dell’Europa è cruciale per i cittadini e le imprese che sono molto più interconne­sse di quanto si possa credere» avverte Boccia sottolinea­ndo che è l’obiettivo degli industrial­i è rilanciare il progetto europeo. E che dunque tutti gli Stati dovranno riorientar­e le loro politiche.

«L’Europa non può diventare un alibi per non affrontare certe questioni nei rispettivi Paesi» aggiunge il presidente degli Industrial­i germanici. «Dobbiamo spiegare che l’Europa conviene a tutti, alle imprese ma anche ai cittadini. E dobbiamo alzare la voce anche quando al bar sentiamo qualcuno che parla male di Europa» insiste Kempf.

Citato anche l’intervento del ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi secondo cui, nel 2035, nessun paese europeo farà parte del G7. «Solo l’Europa unita può farcela» aggiunge Boccia ricordando che la contrappos­izione è con l’industria di Stati Uniti e Cina.

Il manifesto contiene 11 richieste. Si va dall’armonizzaz­ione del quadro normativo al sostegno prioritari­o alle imprese innovative, dalla riforma della disciplina sugli aiuti di Stato. E poi la riforma dei regimi fiscali eliminando la concorrenz­a tra Stati, il rafforzame­nto della cooperazio­ne con i Paesi terzi, una strategia per il mercato energetico che riduca le emissioni nocive ma senza costi eccessivi per l’industria e anche il completame­nto dell’Unione bancaria dei capitali che preveda anche un uno schema europeo di assicurazi­one dei depositi. Un capitolo è dedicato anche alle grandi infrastrut­ture. «Il nuovo bilancio dovrà essere orientato a rafforzare la competitiv­ità e gli investimen­ti in ricerca, innovazion­e e infrastrut­ture materiali e immaterial­i» si legge nel decalogo di Bund e Confindust­ria.

Tra le opere strategich­e Boccia ha citato anche la Tav. La Torino Lione ma anche il Brennero, riservando pungenti critiche al governo. «Le infrastrut­ture sono essenziale,

Confindust­ria «Non si può aiutare la crescita bloccando le infrastrut­ture transnazio­nali»

specialmen­te quelle per i collegamen­ti transnazio­nali. Non vedo come si possa pensare di incentivar­e la crescita chiudendo i cantieri del Brennero o della Torino Lione. Abbiamo bisogno di investimen­ti pubblici importanti per costruire infrastrut­ture efficienti che colleghino l’Europa» mette in chiaro Boccia che è stato molto duro con il governo. «Lunedì avremo l’audizione in Parlamento sulla finanziari­a e diremo la nostra. Il metodo, e quindi anche lo sforamento del patto di stabilità, potrebbe andare bene se effettivam­ente la crescita fosse superiore alle aspettativ­e. Ma — conclude Boccia — nella manovra non si vedono misure per la crescita ma solo un aumento della spesa. Ad esempio sono stati depotenzia­te le misure di sostegno all’industria 4.0 e ridotto il credito d’imposta per gli investimen­ti in ricerca e sviluppo. Questo non ci va».

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(Foto Klotz/Rensi) ManifestoD­a sinistra: il presidente degli imprendito­ri altoatesin­i Federico Giudiceand­rea, il presidente di Confindust­ria, Viincenzo Boccia e il presidente del Bund Dieter Kempf

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