Tunnel, industriali decisi: i lavori devono proseguire
BOLZANO Il manifesto della nuova Europa nasce a Bolzano. Ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il numero uno del Bund degli industriali tedeschi Dieter Kempf hanno firmato la dichiarazione d’intenti che sarà la base del manifesto degli industriali europei. Una lista di 11 richieste alla politica in vista di una campagna elettorale in cui è in gioco il futuro dell’Unione. Un manifesto che sarà integrato con le osservazioni di tutte le Confindustrie e europee e che, il prossimo anno, sarà presentato simultaneamente in tutte le capitali dell’Ue in vista delle elezioni del prossimo maggio. La sensazione è che il prossimo anno, il summit si terrà in un clima, politico ed economico, completamente diverso.
Entrambi i presidenti hanno definito il vertice bolzanino più importante che mai. E infatti Boccia e Kempf esordiscono sottolineando che «l’ascesa dei populisti e le sfide all’ordine economico globale minacciano l’Europa che conosciamo». Il timore di entrambi è che, con un successo delle forze euroscettiche, tutto il progetto finisca per naufragare«Non possiamo permetterci di fallire: il futuro politico ed economico dell’Europa è cruciale per i cittadini e le imprese che sono molto più interconnesse di quanto si possa credere» avverte Boccia sottolineando che è l’obiettivo degli industriali è rilanciare il progetto europeo. E che dunque tutti gli Stati dovranno riorientare le loro politiche.
«L’Europa non può diventare un alibi per non affrontare certe questioni nei rispettivi Paesi» aggiunge il presidente degli Industriali germanici. «Dobbiamo spiegare che l’Europa conviene a tutti, alle imprese ma anche ai cittadini. E dobbiamo alzare la voce anche quando al bar sentiamo qualcuno che parla male di Europa» insiste Kempf.
Citato anche l’intervento del ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi secondo cui, nel 2035, nessun paese europeo farà parte del G7. «Solo l’Europa unita può farcela» aggiunge Boccia ricordando che la contrapposizione è con l’industria di Stati Uniti e Cina.
Il manifesto contiene 11 richieste. Si va dall’armonizzazione del quadro normativo al sostegno prioritario alle imprese innovative, dalla riforma della disciplina sugli aiuti di Stato. E poi la riforma dei regimi fiscali eliminando la concorrenza tra Stati, il rafforzamento della cooperazione con i Paesi terzi, una strategia per il mercato energetico che riduca le emissioni nocive ma senza costi eccessivi per l’industria e anche il completamento dell’Unione bancaria dei capitali che preveda anche un uno schema europeo di assicurazione dei depositi. Un capitolo è dedicato anche alle grandi infrastrutture. «Il nuovo bilancio dovrà essere orientato a rafforzare la competitività e gli investimenti in ricerca, innovazione e infrastrutture materiali e immateriali» si legge nel decalogo di Bund e Confindustria.
Tra le opere strategiche Boccia ha citato anche la Tav. La Torino Lione ma anche il Brennero, riservando pungenti critiche al governo. «Le infrastrutture sono essenziale,
Confindustria «Non si può aiutare la crescita bloccando le infrastrutture transnazionali»
specialmente quelle per i collegamenti transnazionali. Non vedo come si possa pensare di incentivare la crescita chiudendo i cantieri del Brennero o della Torino Lione. Abbiamo bisogno di investimenti pubblici importanti per costruire infrastrutture efficienti che colleghino l’Europa» mette in chiaro Boccia che è stato molto duro con il governo. «Lunedì avremo l’audizione in Parlamento sulla finanziaria e diremo la nostra. Il metodo, e quindi anche lo sforamento del patto di stabilità, potrebbe andare bene se effettivamente la crescita fosse superiore alle aspettative. Ma — conclude Boccia — nella manovra non si vedono misure per la crescita ma solo un aumento della spesa. Ad esempio sono stati depotenziate le misure di sostegno all’industria 4.0 e ridotto il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Questo non ci va».