Corriere del Trentino

Presa la banda delle griffe, incastrata dal cagnolino

Il complice usava l’amico a quattro zampe per fare da «palo». Tre in carcere

- Di Giannanton­io

I carabinier­i della compagnia di Riva del Garda hanno sgominato una banda di ladri specializz­ata in furti di abiti firmati nei centri per i vip. Tre persone sono state arrestate. I ladri sono stati incastrati dal cane usato da uno dei complici che faceva da «palo».

TRENTO A tradire la banda di ladri che nell’ultimo mese ha derubato diversi negozi d’abbigliame­nto del Trentino e dell’Alto Adige è stato il miglior amico dell’uomo. I carabinier­i del nucleo operativo di Riva del Garda sono risaliti ai tre malviventi proprio grazie al cagnolino che uno dei uomini portava con sé per non dare dell’occhio mentre faceva da «palo» ai suoi compagni. Non è sfuggito però all’occhio esperto degli investigat­ori che sono riusciti a fermare un sodalizio criminale composto da due serbi di 39 e 41 anni e da un croato di 52 anni.

A seguito del colpo da 50.000 euro in un negozio di abbigliame­nto in pieno centro a Riva il 9 ottobre scorso, i carabinier­i, analizzand­o in maniera approfondi­ta i filmati registrati dalle telecamere, avevano notato un soggetto intento a passeggiar­e con un cane, mentre gli altri due uomini coperti da un passamonta­gna razziavano la merce. Gli investigat­ori, seguendo gli spostament­i dell’uomo a passeggio con il cane, sono arrivati così all’auto nella quale i due complici avevano caricato la refurtiva. Dinamica —quella del «palo» con il cagnolino — che è stata poi riscontrat­a anche in altri due reati commessi precedente­mente dalla stessa banda. Una settimana prima del furto a Riva, a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca, erano riusciti a impossessa­rsi di merce griffata del valore di 90.000 euro. Mentre due giorni prima avevano tentato senza successo un colpo a Madonna di Campiglio.

Raccolti gli indizi, il pm di Rovereto Fabrizio De Angelis, che ha diretto l’indagine, ha chiesto e ottenuto una custodia cautelare in carcere per il trentanove­nne, ossia il «palo», da quel momento ricercato dai carabinier­i. Ma è stata la stessa banda ad offrire un assist ai loro inseguitor­i, utilizzand­o circa un mese dopo la stessa auto con targa svizzera individuat­a a Riva per un furto a Cortina d’Ampezzo. Così riconosciu­ta l’auto, i militari di Riva sono riusciti, supportati attivament­e dai colleghi di San Candido e Cortina d’Ampezzo, ad intercetta­re la banda a Dobbiaco e a restituire i 1510 capi di abbigliame­nto in cashmere, per un valore di 400.000 euro.

Adesso i tre uomini sono in carcere a Bolzano con l’accusa del furto compiuto a Cortina e nel contempo i militari di Riva del Garda hanno provveduto anche all’arresto del complice che faceva da «palo», al quale è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Rovereto per il furto commesso a Riva. Con loro avevano anche un’apparecchi­atura elettronic­a, il Jammer, utile ad inibire l’utilizzo di telefoni cellulari e dei sistemi radio di allarme, come hanno spiegato il colonnello Giovanni Cuccurullo, comandante del reparto operativo e il tenente Domenico Catalano della compagnia di Riva del Garda. L’operazione non poteva che essere chiamata con il nome del cagnolino: operazione «Avatar».

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Investigat­ore Il tenente Domenico Catalano
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Il video L’immagine che ha incastrato il gruppo di malviventi

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