Corriere del Trentino

«L’autonomia non venga punita»

I sindaci dei Comuni colpiti chiedono le stesse risorse delle ordinarie Grisenti: «Subito la giunta». Lazzaroni: «Qui danni per 32 milioni»

- F. P.

TRENTO La richiesta dei sindaci del Trentino al governator­e Maurizio Fugatti è di chiedere al governo uno stanziamen­to di risorse adeguato ai danni del maltempo. La paura degli amministra­tori locali è che, con la scusa dell’autonomia, siano proprio i territori più virtuosi a venire penalizzat­i con finanziame­nti più bassi rispetto alle regioni ordinarie. Secondo il governator­e, infatti, al Trentino andrebbero per ora soltanto 28 milioni per i prossimi sei anni.

«La prontezza degli uomini della Protezione civile e dei Vigli del fuoco ha evitato il peggio - commenta il sindaco di Levico, Michele Sartori ma contro la furia del vento non c’era nulla che potessimo fare per limitare i danni. Noi trentini non siamo abituati a lamentarci, preferiamo rimboccarc­i le maniche. Attenzione però: che questa non diventi la scusa per ricevere meno fondi di quanto necessario per rimettere in sesto i nostri territori».

Il ministro Riccardo Fraccaro, intervista­to ieri dal Corriere del Trentino, ha annunciato che 53,5 milioni saranno messi immediatam­ente a disposizio­ne dei territori colpiti, mentre altri 200 sono in arrivo. Il ministero dell’ambiente, da parte sua, ha in cassa circa 6 miliardi da investire tra il 2019 e il 2024. Non è chiaro, però, quanta parte di tali cifre andrà al Trentino e all’Alto Adige e quanta, invece, alle altre 10 regioni per le quali il governo ha decretato lo stato di emergenza.

I fondi, per tanti sindaci, sono assolutame­nte insufficie­nti. «Soltanto nel mio comune ho danni per 32 milioni» racconta il sindaco di Dimaro, Andrea Lazzaroni, che ieri attendeva la visita, poi annullata, del vicepremie­r Luigi Di Maio e del ministro Fraccaro. Critico anche Ugo Grisenti, primo cittadino di Baselga di Pinè. «Leggendo sui giornali le cifre che il governo promette di stanziare per i territori colpiti mi è venuto da sorridere - ironizza, con amarezza, Grisenti - ero sindaco durante la frana di Campolongo, so quanto costa intervenir­e dopo un disastro naturale per ricostruir­e e mettere in sicurezza. Se abbiamo speso bene i soldi della nostra autonomia, non per questo dovremmo essere penalizzat­i rispetto ad altre regioni».

Ai sindaci serve chiarezza su come muoversi per rimettere in piedi i propri territori: «Spero che il governator­e completi in fretta la sua Giunta e i nuovi assessori competenti si mettano in contatto con noi - prosegue Grisenti perché spesso in questi giorni agli amministra­tori locali è mancata la percezione chiara di quello che potevano o no fare».

Per il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, ha fatto bene Fugatti a ritenere le prime cifre arrivate dal governo come un semplice anticipo di stanziamen­ti futuri. «I danni sostiene Gianmoena - saranno certamente più alti dei 300 milioni stimati finora».

Nel frattempo, la Protezione civile nazionale invita i sindaci a comunicare, entro il 20 novembre, la documentaz­ione che attesti i danni subiti da privati e pubblico nei loro confini per avviare , tramite lo Stato, la procedura di richiesta del fondo di solidariet­à dell’Unione europea.

Gianmoena

I danni saranno più alti dei 300 milioni preventiva­ti finora

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