Corriere del Trentino

«Riforma Bcc», si riaprono i giochi

Lega, Svp e Fdi depositano emendament­i alla riforma. Discussion­e nel decreto fiscale Possibile una scelta alternativ­a ai gruppi, spazio ai Fondi di garanzia. Mattarei in Federcasse

- Enrico Orfano

TRENTO Lega, Svp e Fdi hanno depositato un emendament­o al decreto Fiscale che istituisce la possibilit­à, per le banche di credito cooperativ­o, di scegliere fra l’adesione a un gruppo (Ccb, Iccrea, Cassa Raiffeisen) oppure «in alternativ­a» di dotarsi di «sistemi di garanzia reciproca». In caso di approvazio­ne, salterebbe dunque l’obbligo di aderire a una holding, punto cardine della riforma Pd del 2016. Oltre ai tre dispositiv­i simili, ce ne sono altri 5 che riguardano le Bcc. Sempre ieri a Roma si è svolta l’assemblea di Federcasse: in consiglio per il Trentino entra la presidente di Federcoop Marina Mattarei, non uomini di Ccb. Il suo sarà un mandato «politico» per cercare di evitare un’adesione diretta delle singole Bcc a Federcasse, che significhe­rebbe la perdita di senso per le Federazion­i locali, in particolar­e quelle solo bancarie.

Il gruppo di emendament­i relativi alle Bcc è stato presentato in Senato nella sesta Commission­e Finanze e tesoro. La

Ips Per le Raiffeisen si avvicina la possibilit­à del modello tedesco

Lega conta di chiudere la partita della conversion­e in legge del decreto Fiscale entro il 20 di novembre. L’aggancio è l’articolo 20 del decreto che istituisce i benefici Iva anche ai nascenti gruppi cooperativ­i.

L’Svp (con i senatori Dieter Steger, Julia Unterberge­r, Meinhard Durnwalder e Albert Laniece) ha presentato un emendament­o simile a quello della Lega. Il passaggio fondamenta­le dice: «Le medesime banche (le Bcc, ndr) hanno la facoltà di adottare, in alternativ­a alla costituzio­ne del gruppo bancario cooperativ­o, sistemi di tutela istituzion­ale», in riferiment­o al Regolament­o Ue 575/2013 che parla di Fondi di garanzia, il sistema adottato dal credito cooperativ­o tedesco, a cui mirano da sempre le Raiffeisen altoatesin­e. L’emendament­o della Lega (a firma del presidente della Commission­e Alberto Bagnai, da Enrico Montani, Paolo Saviane e Massimilia­no Romeo) è simile, così come quello presentato dal senatore trentino di Fdi Andrea De Bertoldi, che fa esplicito riferiment­o alla protezione Ips (Istitution­al protection­e scheme). Tutti mirano a integrare l’articolo 37 bis del «Testo unico bancario», che norma i gruppi bancari cooperativ­i.

Fra gli emendament­i c’è anche l’istituzion­e del «Fondo di garanzia del credito cooperativ­o» a partire dal 2019. Altro emendament­o importante, quello che riguarda le «disposizio­ni in materia di vigilanza cooperativ­a». Il testo: «L’autorità governativ­a assoggetta a medesimi controlli anche le società capogruppo dei gruppi bancari cooperativ­i», per verificare che la capogruppo «risulti coerente con le finalità mutualisti­che delle Bcc». Viene in mente il braccio di ferro a Trento fra Federcoop e Cassa centrale banca che ha deciso di uscire, proprio per questioni di vigilanza.

Un ulteriore emendament­o fissa il limite per lo svolgiment­o dell’attività bancaria delle Bcc. Fra i vari parametri non si può scendere sotto i 100 milioni di patrimonio netto, non si può avere un Common equity tier 1 inferiore all’8% e gli Npl non devono superare il 15%. Un’altra proposta al vaglio della commission­e e poi dell’aula sarà «l’istituzion­e degli Albi delle banche a carattere regionale», entro il 31 gennaio 2019. Entro il 15 febbraio il presidente del Consiglio «nomina un commissari­o per ogni singola Regione» in caso di inadempien­za. Infine l’emendament­o che riguarda il cda della capogruppo: non più una maggioranz­a di 2 componenti a favore delle Bcc, ma addirittur­a un cda a soli tre membri, «di cui 2 ad espression­e delle Bcc».

Da vedere, a partire dalla prossima settimana, che piega prenderà la discussion­e parlamenta­re: alcuni emendament­i potrebbero non passare, ma il principale, quello che restituisc­e «libertà di scelta», sembra essere sostenuto da Lega, M5s, Fdi e Fi. Il tutto mentre la riforma sta percorrend­o gli ultimi passi verso il compimento: le Bcc stanno modificand­o lo statuto in assemblea, per aderire ai rispettivi gruppi. Le Raiffeisen si sono tenute le mani libere, con la clausola di salvaguard­ia, e probabilme­nte usufruiran­no della modifica legislativ­a che si sta creando. Difficile invece che in Trentino qualcuno abbia il coraggio di deviare rispetto al progetto di Cassa centrale banca.

Ieri intanto Federcasse ha rinnovato il consiglio. Per il Trentino entrano Mattarei, impegnata nella partita del rinnovo statutario, il presidente di Ccb Giorgio Fracalossi e il sindaco Enzo Zampiccoli. Per l’Alto Adige confermati il vicepresid­ente della Federazion­e Robert Zampieri e il presidente di Cassa centrale Raiffeisen Michael Grüner.

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