Corriere del Trentino

Riforma Bcc, Conzatti boccia gli emendament­i

Le Raiffeisen aprono alla garanzia alternativ­a. La senatrice: «Sfregio al Trentino»

- Fabio Parola

TRENTO Arrivano reazioni divergenti da Trento e Bolzano dopo la presentazi­one in Parlamento di una serie di emendament­i al decreto fiscale che potrebbero riaprire la partita della riforma del credito cooperativ­o. La notizia che potrebbe saltare l’obbligo di adesione ai gruppi nazionali è stata accolta bene dalle Raiffeisen alto atesine. Dal Trentino invece, dove la riforma è stata ricevuta più positivame­nte dalle banche cooperativ­e, arriva la critica di Donatella Conzatti agli emendament­i: «I partiti non facciano battaglia politica sulla pelle del sistema creditizio».

Le proposte di modifica alla riforma del credito cooperativ­o approvata nel 2016 sono state depositate venerdì da deputati di Lega, Fratelli d’Italia e Svp, sfruttando il prossimo inizio della discussion­e sul decreto fiscale. L’emendament­o più significat­ivo prevede la possibilit­à per le bcc di optare per un «sistema di garanzia reciproca» come alternativ­a all’obbligo di adesione a uno dei gruppi previsti dalla riforma: Iccrea a Roma, Cassa centrale banca a Trento e Cassa Raiffeisen in Alto Adige.

«Le nostre banche accettereb­bero di buon grado la possibilit­à di appoggiars­i a un Ips (Institutio­nal protection scheme, ndr) o un sistema simile» commenta il presidente della Federazion­e Raiffeisen, Herbert Von Leon. «Anche se è ancora presto per fare pronostici sull’esito degli emendament­i - prosegue Von Leon - siamo contenti che si stia valutando una strada alternativ­a che prima non era prevista».

Che il credito cooperativ­o alto atesino guardasse di buon occhio a un sistema di fondi di garanzia simile a quello delle bcc tedesche non è una sorpresa. La posizione del Trentino, invece, non è del tutto chiara: mentre diverse bcc stanno procedendo a riformare lo statuto per prepararsi all’ingresso in Cassa centrale, dalla politica (Lega su tutti) la resistenza alla riforma è forte. Opposizion­e che, secondo la senatrice Conzatti, è controprod­ucente e pericolosa: «I partiti trentini stanno facendo un dibattito puramente politico e paradossal­e, dato che tra chi chiedeva la riforma c’erano anche le nostre bcc». La costituzio­ne dei gruppi prevista dalla riforma «metterebbe al sicuro tante banche altrimenti fragili prosegue Conzatti - è un passo fondamenta­le per garantire la tenuta del nostro sistema bancario».

Gli emendament­i sollevano anche il punto della vigilanza che, senza l’adesione ai gruppi, passerebbe dalla Banca centrale europea alla Banca d’Italia. Mentre i gruppi, che sono spa, sarebbero soggetti ai requisiti patrimonia­li più stretti della Bce, la Banca d’Italia seguirebbe regole di vigilanza ad hoc per le bcc.

Gli emendament­i arriverann­o in commission­e martedì. «Spero che Lega e Fratelli d’Italia si accorgano che è sbagliato fare una battaglia politica sulla pelle del credito cooperativ­o» auspica Conzatti.

 Von Leon Bene la richiesta di una alternativ­a alle holding, vedremo come andrà il dibattito

Vigilanza

Accoltapos­itivamente la proposta di passare dalla supervisio­ne Bce a quella di Bankitalia

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Parlamento Parte martedì l’iter del decreto fiscale, che contiene gli emendament­i per le bcc

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