Riforma Bcc, Conzatti boccia gli emendamenti
Le Raiffeisen aprono alla garanzia alternativa. La senatrice: «Sfregio al Trentino»
TRENTO Arrivano reazioni divergenti da Trento e Bolzano dopo la presentazione in Parlamento di una serie di emendamenti al decreto fiscale che potrebbero riaprire la partita della riforma del credito cooperativo. La notizia che potrebbe saltare l’obbligo di adesione ai gruppi nazionali è stata accolta bene dalle Raiffeisen alto atesine. Dal Trentino invece, dove la riforma è stata ricevuta più positivamente dalle banche cooperative, arriva la critica di Donatella Conzatti agli emendamenti: «I partiti non facciano battaglia politica sulla pelle del sistema creditizio».
Le proposte di modifica alla riforma del credito cooperativo approvata nel 2016 sono state depositate venerdì da deputati di Lega, Fratelli d’Italia e Svp, sfruttando il prossimo inizio della discussione sul decreto fiscale. L’emendamento più significativo prevede la possibilità per le bcc di optare per un «sistema di garanzia reciproca» come alternativa all’obbligo di adesione a uno dei gruppi previsti dalla riforma: Iccrea a Roma, Cassa centrale banca a Trento e Cassa Raiffeisen in Alto Adige.
«Le nostre banche accetterebbero di buon grado la possibilità di appoggiarsi a un Ips (Institutional protection scheme, ndr) o un sistema simile» commenta il presidente della Federazione Raiffeisen, Herbert Von Leon. «Anche se è ancora presto per fare pronostici sull’esito degli emendamenti - prosegue Von Leon - siamo contenti che si stia valutando una strada alternativa che prima non era prevista».
Che il credito cooperativo alto atesino guardasse di buon occhio a un sistema di fondi di garanzia simile a quello delle bcc tedesche non è una sorpresa. La posizione del Trentino, invece, non è del tutto chiara: mentre diverse bcc stanno procedendo a riformare lo statuto per prepararsi all’ingresso in Cassa centrale, dalla politica (Lega su tutti) la resistenza alla riforma è forte. Opposizione che, secondo la senatrice Conzatti, è controproducente e pericolosa: «I partiti trentini stanno facendo un dibattito puramente politico e paradossale, dato che tra chi chiedeva la riforma c’erano anche le nostre bcc». La costituzione dei gruppi prevista dalla riforma «metterebbe al sicuro tante banche altrimenti fragili prosegue Conzatti - è un passo fondamentale per garantire la tenuta del nostro sistema bancario».
Gli emendamenti sollevano anche il punto della vigilanza che, senza l’adesione ai gruppi, passerebbe dalla Banca centrale europea alla Banca d’Italia. Mentre i gruppi, che sono spa, sarebbero soggetti ai requisiti patrimoniali più stretti della Bce, la Banca d’Italia seguirebbe regole di vigilanza ad hoc per le bcc.
Gli emendamenti arriveranno in commissione martedì. «Spero che Lega e Fratelli d’Italia si accorgano che è sbagliato fare una battaglia politica sulla pelle del credito cooperativo» auspica Conzatti.
Von Leon Bene la richiesta di una alternativa alle holding, vedremo come andrà il dibattito
Vigilanza
Accoltapositivamente la proposta di passare dalla supervisione Bce a quella di Bankitalia