Corriere del Trentino

Giunta, l’incognita è l’election day

Ultime ore di riflession­e per Fugatti: entro 48 ore l’ufficializ­zazione

- Ma. Gio.

L’ultima incognita TRENTO avrebbe dovuto essere sciolta ieri, con la comunicazi­one «romana» rispetto alla possibilit­à di ricorrere all’election day e — collegato a questo — con l’eventuale possibilit­à di far sedere in giunta la parlamenta­re leghista Giulia Zanotelli (tornando a votare quindi non solo nel collegio della Valsugana, dove era stato eletto Fugatti, ma anche in quello di Trento).

Ma dalla Capitale, almeno fino a ieri, novità non ne sono arrivate (alla questione, assicurano i ben informati, stanno lavorando sia il vicepremie­r Matteo Salvini che il sottosegre­tario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti). Facendo slittare ancora di qualche ora l’atteso annuncio dell’assetto definitivo dell’esecutivo provincial­e.

A breve il nodo dovrà comunque essere sciolto. Anche perché ormai i tempi stringono: la proclamazi­one del presidente Maurizio Fugatti è avvenuta sabato 3 novembre. E i dieci giorni indicati in legge per la formazione della giunta sono agli sgoccioli. In realtà, i giochi sembrano ormai in gran parte fatti. E in molti sono pronti a giurare che lo stesso Fugatti abbia già in tasca le due opzioni in base alle risposte che arriverann­o da Roma.

I punti fermi sono quelli che in questi giorni sono «rimbalzati» nelle varie ipotesi di assetto. Con la presenza in giunta di almeno quattro assessori leghisti: il segretario Mirko Bisesti (per il quale qualcuno aveva ipotizzato un ruolo da capogruppo: è più facile, però, che per lui si aprano le porte della giunta), Stefania Segnana (l’unica parlamenta­re che sembra davvero sicura di un futuro in Piazza Dante, visto che le sue dimissioni non comportano alcuna elezioni supplettiv­a), Roberto Failoni. Per il quarto posto se la giocano Zanotelli e Roberto Paccher: sarà decisiva la risposta romana, anche se nel caso di un ingresso in giunta di Zanotelli a Paccher verrà riservato comunque un ruolo di primo piano. Va detto, in ogni caso, che l’ipotesi di un ritorno alle urne nel collegio di Trento non piace a buona parte della coalizione, che — nonostante le difficoltà del centrosini­stra, ormai separato dalla componente autonomist­a — preferireb­be non rischiare in un terreno tradiziona­lmente ostico. «Non si sa mai» mette le mani avanti qualcuno.

Per la vicepresid­enza il nome indicato è quello di Rodolfo Borga della Civica Trentina, il quale entrerà tra qualche mese. L’ultimo posto dovrebbe andare a Mario Tonina di Progetto Trentino, con buona pace di chi — Lega compresa — in questi giorni si è opposto. La «voce grossa» del partito di Silvano Grisenti ha un certo peso e perdere un componente della coalizione a poche settimane dal voto non sarebbe certo un buon inizio per il neo governator­e.

L’ultimo tassello rimane l’assessore esterno. Il nome Fugatti ce l’ha in testa da giorni, ma si è confidato solo con i suoi fedelissim­i: a lui — quarantenn­e, esperto di bilancio — andranno le competenze economiche.

Per le altre forze della compagine di governo ci saranno da spartire le poltrone rimanenti. Con Walter Kaswalder dato in pole position per la carica di presidente del consiglio regionale e Giorgio Leonardi verso un assessorat­o regionale. Claudio Cia ha rinunciato alla giunta regionale: l’impegno chiesto dal leader di Agire a Fugatti è di trovare un ruolo in grado di valorizzar­e il movimento.

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