ANALISI COMMENTI
Sono forse passati i giorni più difficili di questo periodo. Mi trovo seduta sul divano con un bambino di dieci anni che mi dice «Mamma, ho avuto proprio paura questa volta». Non solo il Trentino Alto Adige ma moltissime zone in Italia hanno sofferto di questa furia durata poche ore. Si contano i danni, certo, nella nostra Provincia abbiamo come sempre potuto contare su Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa, volontariato che da sempre si contraddistinguono per il loro encomiabile e coraggioso lavoro. Ma chi fa i conti con i danni psicologici di queste ore di angoscia, paura e senso di impotenza? Chi parla di quali effetti hanno questi eventi su una comunità di persone che in questi luoghi vivono e per alcune ore hanno avuto paura della loro terra?
Il pensiero prosegue riflettendo proprio su queste dinamiche, che partono dall’esclamazione di quel bambino di dieci anni. Mi domando cosa realmente sia successo per mettere in ginocchio spazi interi, paesi, montagne, comunità di persone. Sono bastati poche ore di pioggia e un vento impetuoso a cambiare completamente volto a un intero territorio. Quando si parla di paesaggio, ambiente, territorio, si ha la sensazione di essere inermi di fronte a concetti, concreti e reali, sui quali, apcognitive,