Corriere del Trentino

Gestione A22, i molti dubbi dei soci minori

Caramaschi: «Voteremo con Kompatsche­r». Sboarina: «Quale ruolo per il Veneto?»

- Di Fabio Parola

La querelle sulla sede TRENTO legale della nuova società pubblica che dovrà ottenere la concession­e di A22, BrennerCor­ridor, si allarga ai soci pubblici minori. Mentre Trento e Bolzano si scontrano a colpi di delibere, gli altri soci pubblici si incontrera­nno mercoledì per chiarire la propria posizione. Se i capoluoghi delle province autonome seguiranno probabilme­nte il voto della propria Giunta provincial­e, i soci pubblici a sud del Veneto chiedono invece chiariment­i sul loro ruolo nella governance della nuova società.

Anche ieri il presidente alto atesino Arno Kompatsche­r ha ribadito la sua volontà di spostare la sede legale della nuova in-house, cui un accordo inter istituzion­ale tra Ministero dei trasporti e soci pubblici di Autobrenne­ro prevede di assegnare l’autostrada in concession­e per i prossimi 30 anni, da Trento a Bolzano. Il governator­e insiste che nulla cambierà rispetto al gettito fiscale, diviso 50-50 tra le due province. Il trasloco, però, avrebbe quantomeno un forte valore politico, uno spostament­o di baricentro verso nord che la Giunta trentina di Maurizio Fugatti vuole evitare.

Finché i Consigli provincial­i non troveranno un accordo, la fondazione di BrennerCor­ridor rimarrà sospesa. Per sbloccare la situazione, dunque, potrebbe essere fondamenta­le portare dall’una o dall’altra parte il resto dei soci pubblici: i Comuni di Trento, Bolzano, Mantova e Verona con le rispettive Camere di commercio; le Province di Verona, Mantova, Reggio Emilia e Modena. La somma delle quote in capo alla Regione Trentino-Alto Adige e alla Provincia di Bolzano, d’accordo sulla sede in Alto Adige, fanno il 39,9% del totale. Convincere anche soltanto tre fra gli altri soci pubblici con quote attorno al 4 o 5% significhe­rebbe aggiudicar­si la maggioranz­a dei voti e poter quindi far passare la propria delibera.

Per quanto riguarda Trento e Bolzano, è difficile immaginare che non sosterrann­o le proprie Province: «C’è un filo La concession­e di A22 è scaduta nel 2014 ed è ora in proroga diretto tra i due livelli» sottolinea il sindaco bolzanino Renzo Caramaschi. L’opinione dei soci veneti ed emiliani, invece, è più difficile da prevedere: per loro, la questione della sede legale conta relativame­nte poco, mentre grande attenzione viene posta ad una società che Trento e Bolzano vorrebbero fosse il più possibile sotto il loro controllo. «Tutte le zone attraversa­te dalla A22 devono poter avere voce in capitolo sulla sua governance - sottolinea il sindaco di Verona, Federico Sboarina - e di questo dovremo discutere all’incontro di mercoledì prossimo».

Rimane da capire, infine, quale impatto l’eventuale ingresso

Il nodo

Lo scontro tra Trento e Bolzano sulla sede blocca la nascita della nuova in-house

della Lega nella Giunta di Bolzano avrà sugli equilibri tra le forze politiche dietro il voto dei soci pubblici

 ??  ?? Autostrada
Autostrada

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy