Prevenzione, sicurezza, benessere Tutti i segreti della meteorologia
Da oggi a domenica a Rovereto la manifestazione riunisce i massimi esperti di previsioni e climatologia
Inizia oggi a Rovereto il Festival della meteorologia, che vedrà confrontarsi i massimi esperto di previsioni e climatologia anche alla luce dei danni provocati dalla violenta ondata di maltempo.
La pioggia battente, il vento dalle raffiche fino a 190 chilometri orari, gli alberi divelti uno a uno, e acqua, tantissima acqua - mista a fango e detriti - ad invadere strade, edifici, case e lasciando dietro di sè paura e devastazione. Le immagini della violenta ondata di maltempo (prevista, tra l’altro, con largo anticipo dagli esperti) che si è abbattuta sul Nordest a fine ottobre sono ancora sotto gli occhi di tutti. Ed è con la vista rivolta ai picchi delle Dolomiti spogliati dei loro alberi che, a Rovereto, da oggi a domenica, tra Museo e biblioteca civici, Mart, teatro Zandonai, Trentino Sviluppo, Progetto manifattura, università e Osservatorio astronomico, si tiene la quarta edizione del Festivalmeteorologia.
«A chi serve la meteorologia?», il tema della tre giorni di incontri e seminari. «È una domanda retorica - commenta Dino Zardi, direttore organizzativo del Festival - che non sembra dare molto scampo a chi si illude di poter fare a meno di una disciplina che si rivela sempre più ricca di informazioni indispensabili per il buon esito di tante iniziative, per la sicurezza e la prevenzione dei rischi, e più in generale per il benessere della popolazione». Dall’agricoltura alle zanzare, dai mari allo spazio passando per le infrastrutture, la sicurezza, il turismo e la salute pubblica: non c’è ambito della quotidianità che non abbia bisogno della competenza e della tempestività dei meteorologi e della precisione delle tecnologie oggi a disposizione.
«Lo studio del meteo acquisterà sempre più importanza – spiega il meteorologo e climatologo Andrea Giuliacci, figlio del noto meteorologo, il colonnello Mario Giuliacci – ed è giusto che gli venga dato il giusto risalto. L’atmosfera troppo spesso ci stupisce con eventi fuori scala, difficili da prevedere nelle loro esatta intensità anche dai più moderni sistemi di simulazione al computer. Per questo, diventa sempre più importante agire sulla prevenzione: in Italia siamo bravissimi a gestire il momento di crisi, ma dopo sei mesi più nessuno si interessa al tema», sottolinea Giuliacci, protagonista ieri sera dell’evento di inaugurazione del Festival, «Viaggio nel tempo (atmosferico e non) tra Vivaldi e Piazzolla».
La manifestazione, organizzata dall’Università di Trento, dal Comune di Rovereto, da Trentino Sviluppo e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, diventa occasione per riflettere a 360 gradi sulla prevenzione e sul cambiamento degli stili di vita a tutela dell’ambiente, combinando la solidità scientifica dei relatori chiamati a intervenire a una decisa vocazione alla divulgazione pubblica.
Oggi e domani, il Polo tecnologico di Trentino Sviluppo tra ospita dodici appuntamenti tra conferenze e tavole rotonde che indagheranno «le cose che accadono nel cielo». Domenica doppio focus: al dipartimento di Psicologia di Trento sarà presentata l’offerta formativa nel settore della meteorologia, a partire dal corso in Environmental Meteorology (meteorologia ambientale) dell’ateneo trentino in collaborazione con l’università di Innsbruck, mentre il Mart ospiterà un approfondimento sulla meteorologia per l’agricoltura con la presenza dei rappresentanti di alcune delle più importanti aziende agricole locali.
Particolarmente ricco anche il programma collaterale di Oltrefestival. Dalle presentazioni di libri e pubblicazioni alla Biblioteca Civica – oggi alle 17 l’introduzione al quinto volume della collana Meteorologia, domani alle 18 al libro dedicato alla corretta auto-informazione tra app, web e fake news Meteo che scegli, tempo che trovi – all’osservazione del cielo diurno all’Osservatorio Astronomico con la visita alla stazione meteo di Monte Zugna domenica alle 14, passando per concerti e incontri scientifici.
Oggi appuntamento alle 18.30 al Museo Civico per parlare dello scioglimento dei ghiacciai con Paolo Gabrielli, ricercatore al Byrd Polar and Climate Research Center dell’Ohio State University, e alle 21, al teatro Zandonai, con gli alpinisti Fausto De Stefani e Luca Moroni e lo storico Roberto Mantovani per scoprire e approfondire la relazione tra meteorologia e montagna.
Anche la musica incontra la scienza: domani sera il sipario dello Zandonai si alzerà su un concerto dal suggestivo titolo Tramonti che vedrà come protagonisti la Rovereto Wind Orchestra e il violoncellista Alfredo Persichilli, diretti dal maestro Andrea Loss.
L’evento «A chi serve il meteo?», tre giorni di incontri (post disastro)
Giuliacci L’atmosfera ci stupisce troppo spesso con eventi fuori scala. Prevenire è essenziale: in Italia siamo bravi a gestire le crisi, dopo ce ne scordiamo