Folgaria: barricato in casa uccide il figlio, poi si suicida
La moglie è riuscita a fuggire. Irruzione dei carabinieri
FOLGARIA A Costa di Folgaria conoscevano tutti gli screzi tra Alessandro Pighetti e il patrigno Massimo Toller. Li avevano visti discutere spesso, ma in pochi si aspettavano un epilogo così tragico come quello di ieri sera al secondo piano della palazzina di via Maffei 135 in cui viveva Massimo con la moglie Renata originaria di Chiari e suo figlio Alessandro di 31 anni. All’inizio del diverbio erano in casa solo Alessandro e Massimo, in un momento di concitazione Massimo avrebbe tirato fuori una pistola ma Alessandro sarebbe riuscito in un primo momento a disarmarlo ed evitare che l’uomo gli sparasse precipitandosi fuori per raggiungere la madre e avvisarla che l’uomo era armato, pericoloso. Madre e figlio si sono poi riavvicinati alla abitazione per cercare di risolvere il diverbio, convinti che l’uomo fosse ormai disarmato e si potesse risolvere il diverbio, ma non avrebbero fatto in tempo ad entrare nell’appartamento che l’uomo aveva già tirato fuori un fucile, un Flobert e freddato il figlio con un colpo in pieno viso alla presenza della madre, che a quel punto è fuggita terrorizzata e si è rifugiata nel vicino negozio Moda sport da dove ha lanciato l’allarme.
Dopo il colpo di fucile il ragazzo, si è accasciato sul pianerottolo di casa, l’uomo l’avrebbe tirato dentro trascinandolo nell’appartamento dove si è barricato, e nella zona del soggiorno con lo stesso fucile si sarebbe sparato un colpo fatale sotto il mento. Nessuna delle due armi era detenuta legalmente, Toller non possedeva un porto d’armi e pare che né la moglie né il figliastro sapessero della presenza in casa delle due armi da fuoco. Tutto sarebbe avvenuto tra le 19 e le 19.30 secondo la prima ricostruzione dei carabinieri di Rovereto coordinati dal comandante maggiore Di Lena.
Ancora da chiarire le cause del la tragedia. Probabilmente tutto sarebbe partito dall’ennesima discussione che avrebbe poi portato al gesto estremo. La donna è riuscita a fuggire trovando riparo nel negozio a venti metri da casa al Moda sport Costa di Folgaria dove è rimasta sotto choc fino alle 22.20, quando un’ambulanza l’ha portata lontana dalla tragedia in ospedale per degli accertamenti. Dal momento della tragedia, scattato l’allarme il paese è stato completamente chiuso con l’interdizione al traffico e alle persone nell’intero tratto di via Maffei: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri, gli artificieri e i reparti speciali con la scientifica. Il paese è rimasto bloccato per ore in uno stato di immobilità le prime persone che sono scese per strada sono arrivate alle 21.30 quando gli artificieri hanno fatto irruzione in casa. Tutti in paese conoscevano la famiglia. Massimo Toller, 61 anni, con un passato da camionista e ora nel progettone della Provincia, era una persona brava nel lavoro, si dice, ma con problemi con l’alcolismo che portava ai continui litigi con il figliastro. E non solo con lui. In passato questo problema gli aveva provocato altre situazioni spiacevoli.
Alessandro, 31 anni, geometra, lavorava in una ditta che si occupa di automobili a Rovereto, dove aveva svolto anche le scuole superiori, mentre le scuole medie e parte delle elementari le aveva frequentate a Folgaria. Uno sportivo, Alessandro, frequentava la palestra del paese dove si incontrava con gli amici. Un vita tranquilla e serena, fuori di casa. Dentro, un continuo attrito con il patrigno. In mezzo, la madre, Renata Pighetti, cinquantenne originaria di Chiari nel bresciano, come il figlio, aveva lavorato nel settore alberghiero. I rilievi sono proseguiti per tutta la notte.