Museion, la storia del fondatore
Pier Luigi Siena, mecenate, appassionato d’arte e motori, pilota nella Mille Miglia, amico di artisti, approdò a Bolzano per creare il polo della cultura
pianura, si trattava di un’impressionante novità».
La passione artistica accompagnò l’intera vita di Siena, una vita vissuta senza timori e con il piede sempre pesantemente appoggiato sull’acceleratore. Senza quella passione e quell’energia, probabilmente, Bolzano non avrebbe mai ospitato un museo d’arte contemporanea. Questa, però, è storia nota, pochi conoscono, invece, altri aspetti di una vita che non può non essere raccontata.
Nel 1938, quando ormai risiedeva nel capoluogo altoatesino, venne chiamato alle armi nel reparto guastatori. Era l’addetto al trasporto di mine ed esplosivi: «Guidavo il camion come fosse sull’olio» , rivela. Poco dopo quell’olio venne sostituito dal ghiaccio siberiano su cui Siena si ritrovò a combattere i russi e dove venne fatto prigioniero nel 1943. La cosa non lo turbò particolarmente, riuscì a conquistare anche le simpatie dei sovietici e finì per diventare un collaboratore di Radio Mosca. Al termine della guerra rientrò a Bolzano, dove aveva moglie e due figli, un maschio e una femmina, e riprese ad occuparsi di meccanica automobilistica. Poco dopo si ritrovò a correre la «Mille Miglia», partecipò alle edizioni del 1953 e del 1954 insieme a Antonio Negri Bevilacqua a bordo di una splendida Lancia Aurelia B20. Grazie alle corse divenne amico di Tazio Nuvolari. Erano nati a otto chilometri di distanza, ma era amico anche di Fausto Coppi. Di Nuvolari lo colpì il senso dell’umorismo, alla domanda su quanto impiegasse a raggiungere in auto una determinata meta, Nuvolari amava rispondere: «Se mi go pressia parto il giorno prima». Di Coppi gli piaceva l’attenzione per l’alimentazione. «Eravamo a mangiare insieme e venne una ragazza a offrire dei cioccolatini. Io ne presi uno, Coppi invece rifiutò e mi disse: “ma lo sai che se prendo quel cioccolatino poi devo fare venti km per smaltirlo?”».
I motori non riuscirono però a tenerlo lontano dalla politica, continuò a militare nel Pci e ad amare l’arte. «Avevo rapporti di amicizia con molti artisti come Corpora, Franchina, Birolli, Guttuso, Vedova, Turcato, Perilli, Dorazio e molti altri». Non solo grazie a queste amicizie, a cui si aggiunsero successivamente De Pisis e Fontana, Siena iniziò a portare a Bolzano mostre dedicate ad artisti di altissimo livello, come Giorgio Morandi, Otto Dix e De Chirico.
Nel 1986, venne coinvolto nella nascita di Museion da Karl Nikolussi Leck e l’anno successivo ne divenne il primo direttore. Restò in carica dal 1987 al 2000, morì tre anni più tardi, il 17 novembre 2003. Sono passati esattamente quindici anni, ma a chi lo ha conosciuto sembrano molti di più.
Frequentai Bolzano e iniziai a dipingere in montagna, giocavo a fare il Segantini Non amavo in particolare i monti ma per me erano una novità