Corriere del Trentino

«Massimo non accettava il figliastro»

- Ch. M.

«Il paese è piccolo e i cognomi sono spesso gli stessi, ma non eravamo parenti» precisa Maurizio Toller, ex sindaco di Folgaria, nel commentare l’omicidio che ha segnato il paese venerdì sera.

Toller, conosce la famiglia?

«A Folgaria ci si conosce tutti e Renata Pighetti è una mia collega, la vedo tutti i giorni perché lavoriamo insieme alla Eco 2000 srl a Folgaria, una società di elaborazio­ne dati contabili per aziende. Roberta svolge il suo lavoro di ragioniera con impegno. Una persona quadrata, precisa, estremamen­te riservata. Parla pochissimo di sé».

Cosa sa della sua vita?

«Ha cresciuto il ragazzo da sola in Lombardia ed era molto attaccata al marito, per il quale era venuta a vivere qui. Dei posti che lei adora: è innamorata dell’Altopiano e di Folgaria. Massimo Toller, dopo aver lavorato come camionista, era passato al Progettone, negli ultimi anni si dava da fare con alcuni lavori stagionali. Non aveva mai accettato il fatto che Alessandro fosse figlio di un’altra persona. Ma di queste tensioni Renata ha sempre preferito non parlare».

Conosceva il figlio di Renata?

«Non direttamen­te. Passava poco tempo in paese perché ha sempre lavorato fuori Folgaria, ma viveva ancora dai suoi».

I rapporti le sembravano peggiorati?

«Non sembrava. L’ultimo periodo era stato particolar­mente tranquillo. A settembre erano andati in ferie nel Salento. Una bellissima vacanza della quale Renata mi aveva raccontato con grande entusiasmo. Sembrava un momento di serenità e di ripartenza, ma non era così».

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