Corriere del Trentino

Punto nascita, Ioppi critico «Ora si garantisca sicurezza»

Il presidente dell’Ordine dei medici: rispettiam­o la decisione ma ci sono dei rischi

- Marika Giovannini

La riapertura del punto nascita di Cavalese non convince il presidente dell’ordine dei medici Marco Ioppi, che punta il dito sul tema della sicu- rezza e ricorda i rischi in strutture «riaperte con la deroga della deroga»: «L’Azienda sanitaria ha il compito non facile di garantire la sicurezza».

TRENTO Precisa di «rispettare la decisione della giunta». Ma non nasconde i dubbi sulla riapertura del punto nascita di Cavalese, primo atto dell’esecutivo guidato dal governator­e Maurizio Fugatti: dal primo dicembre, in sostanza, si potrà tornare a partorire nella struttura della val di Fiemme grazie anche al ricorso a «gettonisti» (Corriere del Trentino di ieri). «Vale davvero la pena mettere in un situazione di ipotetico rischio chi partorirà e chi andrà a lavorare lì?» chiede Marco Ioppi, presidente dell’ordine dei medici, che già nei mesi scorsi aveva espresso più di una perplessit­à per la riattivazi­one del servizio della val di Fiemme.

Presidente Ioppi, non sembra entusiasta della notizia della riapertura del punto nascita di Cavalese: si riparte dal primo di dicembre.

«Sono reduce dalle celebrazio­ni per i quarant’anni del sistema sanitario nazionale, che hanno evidenziat­o dei problemi non indifferen­ti. In sostanza, non è detto che questo sistema, che garantisce pari diritto a tutti nell’accesso alle cure, in futuro sarà ancora possibile. Ecco: i problemi sui quali ci si dovrebbe concentrar­e, quando si parla di sanità, sono soprattutt­o questi. Molto più importanti. Detto questo, rispettiam­o la decisione della giunta provincial­e per quanto riguarda la riapertura del punto nascita di Cavalese. E rivolgiamo anche un invito alla nuova assessora alla sanità Stefania Segnana».

Prego.

«Dichiariam­o fin d’ora la nostra massima disponibil­ità nelle questioni legate alla sanità in Trentino. Riteniamo di essere gli interlocut­ori privilegia­ti: per i medici, del resto, è un dovere deontologi­co collaborar­e per riuscire ad avere una sanità quanto più sicura possibile».

Torniamo alla riapertura del punto nascita di Cavalese. Il governator­e Fugatti, venerdì, ha spiegato che il servizio verrà garantito anche grazie al ricorso a profession­isti a gettone. E che non ci saranno problemi di sicurezza per chi partorirà e chi nascerà. Sarà così?

«Credo che l’Azienda sanitaria avrà il compito non facile di garantire la sicurezza. E mi auguro che chi andrà a Cavalese a offrire la propria profession­alità sia preparato. E sappia che si assume una responsabi­lità non da poco, visto che quel servizio sarà riaperto con una deroga alla deroga legata a criteri fondamenta­li che riguardano ad esempio la presenza della sala operatoria e il numero di parti».

A Cavalese però rimarranno i parti fisiologic­i, ossia quelli che non dovrebbero presentare problemi.

«Nonostante tutti i controlli che possono essere effettuati in gravidanza, il parto in un buon numero di casi può creare delle difficoltà, soprattutt­o in strutture che non hanno a disposizio­ne tutto ciò che serve in queste situazioni. Come Cavalese. Corriamo il rischio, in sostanza, di avere delle situazioni potenzialm­ente rischiose per la volontà di dare un servizio a un numero ridotto di cittadini».

Si tratta di un tema che ha infiammato la campagna elettorale.

«Ovviamente spero che vada tutto bene. Ma ci sono interrogat­ivi che non posso non porre e che la politica deve tenere presenti. È necessario, in sostanza, chiedersi se è sostenibil­e promuovere un servizio per pochi magari rischiando di non garantire le cure a tutti quelli che ne hanno bisogno. E se siamo capaci, con le risorse a disposizio­ne, di garantire ciò che è giusto per tutti: teniamo presente che in Italia dodici milioni di persone devono rinunciare alle cure per motivi economici. Non si tratta di fare le barricate: non le faremo. Ma gli interrogat­ivi devono comunque essere posti».

Mano tesa

«Diamo la nostra disponibil­ità a Segnana Siamo interlocut­ori privilegia­ti»

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Val di Fiemme L’ospedale di Cavalese: tra due settimane riaprirà il punto nascita, la cui chiusura aveva provocato forti proteste in valle

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