Corriere del Trentino

Alberi di Natale a novembre: la festa «precoce» spezza il ritmo naturale delle stagioni e distrae dai colori dell’autunno

- Bruna Maria Dal Lago Veneri di

Quest’anno siamo stati particolar­mente in sintonia con le tradizioni che leggono il tepore della metà novembre come «L’estate di San Martino», una finta estate in cui viene di nuovo voglia di vacanza, ma da noi non si usa far vacanza fuori dei tempi stabiliti.

Il lavoro è ricomincia­to alla grande, ci sono le scuole. Si salvano le domeniche che, per ogni buon abitante la Terra delle Montagne, sono sacre e dedicate alle «gite» e alle castagnate.

A San Martino si iniziava l’attività dei tribunali, si pagavano le fittanze, venivano rinnovati i contratti agricoli, ci si fidanzava, e si faceva trasloco e tutto ciò era – «Fare San Martino». E questo nell’ultimo sprazzo d’estate, che dura poco, prima di piombare nel rigido inverno.

L’estate di San Martino, in Canada e, in generale in America, viene chiamata «Indian Summer». L’origine del termine «Indian Summer» si trova in molti testi fin dal 1778, in specie nei diari delle «guerre» dei bianchi contro gli indiani ed alludeva alle usanze dei nativi americani (appunto gli «indiani») che vivevano sulle coste orientali degli attuali Stati Uniti.

Alcuni studiosi fanno derivare il termine dal fatto che, in autunno avanzato, i pellerossa sospendeva­no i loro attacchi per mettere al sicuro i raccolti.

Ma il termine ha, in America, anche una sfumatura negapiazze tiva, derivante dall’immagine stereotipa­ta dell’indiano come mentitore e incapace di tenere la parola data: ecco quindi che «Indian Summer» sarebbe sinonimo di «falsa estate», ma il turismo internazio­nale si appropria del periodo per proporre viaggi brevi per visitare l’America nel paesaggio autunnale.

Per noi, la sequenza di godere l’autunno ed i suoi colori, viene sopravanza­ta dalla fretta di allestire il Natale. Nelle delle nostre città, sono già addobbati i sontuosi alberi natalizi: un’offerta di festa precoce che rompe il ritmo naturale delle stagioni che la natura offre generosame­nte in questo periodo.

Ci si può ugualmente sottrarre ai ritmi artificial­i dei commerci e cogliere il leaf peeping o foliage, come si dice in America, cioè spiare le foglie, apprezzarn­e i colori cangianti che vanno dal verde più intenso al giallo oro, per poi virare verso l’arancione e spegnersi nel rosso vino.

Ci hanno rubato l’autunno e aspettiamo che le montagne si coprano di neve, che venga l’inverno per preparare il Natale. Mi sembra ingiusto che tutto venga anticipato, mercificat­o e non vissuto nel giusto ritmo stagionale e di aspettativ­e.

Foliage È un fenomeno autunnale, le foglie si tingono di verde, giallo oro e di arancio

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