Credito coop La votazione attesa domani
Continua la discussione in Senato del decreto fiscale, che contiene gli emendamenti «controriformisti» sulla riforma del credito cooperativo. La decisione sui passaggi rilevanti è attesa per domani.
Prosegue con lentezza la discussione in Senato sugli emendamenti al decreto fiscale che riguardano la riforma delle banche di credito cooperativo. Arriverà forse domani la decisione sul ritiro degli emendamenti che eliminerebbero l’obbligo per le bcc di aderire ai gruppi nazionali, mantenendo invece questa opzione soltanto per le Raiffeisen alto atesine.
Gli emendamenti, firmati da Lega e Fratelli d’Italia e allegati al testo del decreto fiscale, sono una «controriforma» che rischia di uccidere in culla la riforma del credito cooperativo varata nel 2016, a cui le bcc si stanno adeguando riformando in questi giorni i propri statuti (oggi l’assemblea della Cassa rurale di Trento).
Fra le varie modifiche, gli emendamenti permetterebbero infatti alle bcc di evitare l’adesione alle holding (Iccrea a Roma, Cassa centrale banca a Trento, Cassa centrale Raiffeisen a Bolzano), optando invece, come le banche cooperative tedesche, per sistemi di garanzia alternativi quali l’Institutional protection scheme (Ips). Il presidente della commissione competente, il senatore leghista Alberto Bagnai, ha però spiegato che gli emendamenti garantiranno questa alternativa solo alle Raiffeisen, senza impedire alle bcc di aderire, come sembrano preferire, ai gruppi nazionali.
Un altro punto cruciale toccato dagli emendamenti riguarda la vigilanza, che la riforma affiderebbe alla Banca centrale europea (che da statuto vigila sulle Spa, quali sarebbero le nuove holding nazionali). La controriforma, invece, vorrebbe che a vigilare fosse la Banca d’Italia.