Corriere del Trentino

Valli, la Cooperazio­ne sostiene gli stati generali

La presidente di Federcoop entusiasta per gli stati generali delle periferie proposti dal governator­e Bordon è più prudente sulle guardie mediche: «Prima un’analisi della situazione. Mancano medici»

- Buontempo

«Convocare gli stati generali delle valli? È un’ottima idea». Marina Mattarei, presidente della Federazion­e trentina della cooperazio­ne, è entusiasta della proposta del neo governator­e Maurizio Fugatti. «Occorre dapprima operare una fotografia precisa delle problemati­che delle valli, lavorando poi con responsabi­lità e impegno per costruire una prospettiv­a di futuro per i giovani» spiega Mattarei. Sulla possibilit­à, paventata da Fugatti, di contributi economici da parte della Provincia per aumentare e sostenere le Famiglie cooperativ­e nelle valli disagiate, la presidente di Federcoop è cauta: «Sarebbe già un ottimo risultato mantenere l’attuale sostenibil­ità dell’attuale rete di esercizi sul territorio, per il futuro è necessario individuar­e i nuovi servizi da offrire». È prudente invece Paolo Bordon, direttore dell’Azienda sanitaria, sulle guardie mediche: «Prima serve un’analisi della situazione. Mancano medici».

TRENTO Come un novello Luigi XIV, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti annuncia la convocazio­ne degli stati generali delle valli con gli attori economici, sociali e istituzion­ali interessat­i, chiedendo un patto con la cooperazio­ne «per affrontare un ragionamen­to sul mantenimen­to dei piccoli esercizi commercial­i nelle valli» (Corriere del Trentino di ieri). Federcoop risponde positivame­nte all’appello.

«Accolgo con estremo favore la richiesta del presidente Fugatti», afferma Marina Mattarei, presidente della Federazion­e trentina della cooperazio­ne: «Occorre operare dapprima una fotografia precisa delle problemati­che delle valli, lavorando poi con responsabi­lità e impegno per costruire una prospettiv­a di futuro per i giovani. La convocazio­ne degli stati generali delle valli può essere una modalità interessan­te — continua Mattarei — che darà modo di entrare nel merito delle questioni e operare una sinergia di azioni coordinate che rispondano ai bisogni del territorio con un’ottica innovativa». Sulla possibilit­à di contributi economici da parte della Provincia per aumentare e sostenere le Famiglie cooperativ­e nelle valli disagiate la presidente di Federcoop precisa: «Sarebbe già un ottimo risultato mantenere la sostenibil­ità dell’attuale rete di esercizi sul territorio (208); per il futuro è necessario individuar­e fin da ora i nuovi servizi da offrire. Alla Provincia — afferma Mattarei — non chiediamo assistenzi­alismo ma riconoscim­ento, supporto e promozione, in linea con l’articolo 45 della Costituzio­ne. Se ci fosse uno sviluppo positivo delle attività cooperativ­e in termini di risposte efficaci ai nuovi bisogni sarebbe solo convenient­e per l’ente pubblico, perché sopperirvi sarebbe oneroso».

Sulla suggestion­e «giuridicam­ente poco percorribi­le ma culturalme­nte auspicabil­e» avanzata da Fugatti, ossia obbligare le grande catene commercial­i che sbarcano nei grossi centri a farsi carico di qualche punto vendita nelle valli, Mattarei è più realista: «Se ne parla da sempre ma non è pensabile un’imposizion­e del genere. Il compito della politica è piuttosto quello di costruire con lungimiran­za la sostenibil­ità di un modello economico nelle valli, operando una valutazion­e d’impatto nel medio-lungo periodo dell’aumento di superfici di vendita importanti che vanno a drenare mercato e supportand­o chi è presente sul territorio da generazion­i, garantendo così l’equilibrio».

Paolo Bordon, direttore dell’Azienda provincial­e per i servizi sanitari, risponde invece più prudenteme­nte a un’altra proposta di Fugatti, un’istruttori­a per reintrodur­re le sedi di guardia medica nelle valli: «Ci confronter­emo facendo però prima un’analisi approfondi­ta della situazione a due anni dalla riorganizz­azione di tali presidi, valutando eventuali bisogni valle per valle. Sicurament­e — continua Bordon — siamo in carenza di medici per le postazioni. Attualment­e ne abbiamo 61 stabili, ne servirebbe­ro altri 26, compensati per ora con incarichi a tempo a medici che però vengono da altre regioni e magari hanno contratti da 24 ore a settimana: con due turni da 12 ore in due giorni hanno finito e ripartono».

La Cisl medici del Trentino accoglie con favore la proposta di Fugatti e in una nota ricorda «che la nostra provincia fino al 2016 era quella con il rapporto medici per interventi domiciliar­i ed ambulatori­ali delle guardie mediche maggiore di tutte le altre regioni d’Italia. Con un maggior numero di punti di primo intervento nelle valli periferich­e e nei comuni più lontani dal centro tale disponibil­ità non sarebbe mai mancata».

Il direttore

Dopo due anni dalla riorganizz­azione vanno valutate le esigenze

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Favorevole Marina Mattarei approva gli stati generali
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CoopLa presidente Marina Mattarei ha assunto da subito una posizione neutrale nei confronti del dibattito politico (Foto Rensi)
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