I vigili: sgomberi continui, ma poi le tende tornano sempre Rösch: chiederò una recinzione
MERANO Una coincidenza casuale, ma che fa riflettere. A distanza quasi esatta di un anno, un altro morto sui binari in stazione a Merano. Allora si trattò di un cittadino altoatesino che si era accovacciato vicino ai binari di un treno in partenza verso Bolzano dalla stazione centrale di Merano. Questa volta è toccato a uno dei migranti che regolarmente stanno sotto il ponte Marlengo a due passi dalla stazione di Maia Bassa. Costruiscono lì il loro rifugio di fortuna in condizioni igieniche assurde. Poi periodicamente arriva la polizia che li fa sgomberare e loro ritornano, magari non sempre gli stessi, ma pervicacemente e nel volgere di poco tempo.
«È una situazione di pericolo perché per raggiungere quella zona devono proprio attraversare i binari in curva e lo fanno anche di notte — riferisce il comandante della polizia municipale Fabrizio Piras —. Si tratta solitamente di persone senza fissa dimora, ma con documenti regolari, che cerchiamo di avviare ai servizi sociali, peraltro con scarso risultato«. La zona che è poco dopo la confluenza del Passirio nell’Adige, non è facilmente circoscrivibile: «Impedirne l’accesso è molto difficoltoso — sostiene il sindaco Paul Rösch esprimendo rincrescimento per l’accaduto —, sotto il ponte si arriva dal greto del fiume attraversando in qualsiasi punto i binari. L’ipotesi di costruire una recinzione o un muro che impedisca l’accesso alla zona — ammette il primo cittadino — non è stata però finora presa in considerazione, ma ne parleremo con Rfi». Rösch parla di successo delle iniziative di accoglienza e integrazione della sua città e si dice preoccupato per quanto potrà accadere dopo l’approvazione del decreto sicurezza: «Sappiamo di queste persone border line — dichiara —, che in alcuni casi sono proprio quelle che provengono dai centri di accoglienza dopo che è stato negato loro l’asilo e vagano senza un futuro e non vengono né rimpatriate né accolte da alcuna struttura. A volte siamo anche in presenza di persone che non vogliono entrare in percorsi di integrazione e assistenza e di fronte a questi casi siamo impotenti».
Francesca Schir presidente del consiglio comunale, ha presentato nei giorni scorsi una mozione approvata dal Consiglio stesso, contro il decreto legge Salvini sulla sicurezza che, dice la rappresentante del Team Köllesperger, «aumenterà la marginalità, il lavoro nero e l’illegalità». E proprio di marginalità si tratta nel caso del migrante che ha perso la vita a Maia Bassa: «Sono situazioni estreme — dice Schir —, destinate ad aumentare per effetto di questa legge che spingerà nella clandestinità un sacco di persone. Depotenziare i progetti Sprar, togliendo risorse economiche, amplificherà questi fenomeni soprattutto nei centri urbani, con conseguenze sull’ordine, sulla percezione da parte dei cittadini e con la possibilità che incidenti come quello di Maia Bassa o simili aumentino».