Corriere del Trentino

Tramandare senza tradire: quando dal passato al presente c’è anche la responsabi­lità di tradurre bene usi e costumi

- di Bruna Maria Dal Lago Veneri

Tradizioni: mi sono chiesta cosa può significar­e, per chi mi legge, questo tradurre, traslare riportare, comparare antiche tradizioni della terra dalla quale provengo. Cosa può significar­e tradursi- in una terra dove due lingue (o meglio tre) dovrebbero intersecar­si per dare veste ad un pensiero che rappresent­a un luogo, il Trentino Alto Adige. Dire quasi la stessa cosaesperi­enze di traduzione é il titolo di Umberto Eco in un simposio del quale si é molto parlato (Bompiani Milano, 2003). Tradurre vuol dire misurare il cosa dire con il contesto nel quale si propone.

Assumo in toto il concetto di Eco: tradurre vuol dire misurare le cose da dire con il contesto dell’altro. Riprodurre esattament­e suoni, sensazioni, contenuti, rimandi, odori, paesaggi.

Ci vuole una conoscenza profonda del tessuto culturale nelle lingue nelle quali si trasporta, traduce, negozia, quanto si va dicendo. Un concetto di mercato... Insomma, traducendo, come negoziando si può perdere, guadagnare, mutare in altre forme, ma con la speranza di non modificare la sostanza letta come messaggio.

Scrive Walter Benjamin nel Compito del traduttore (Angelus Novus): «Come i frammenti di un vaso, per lasciarsi riunire e ricomporre, devono susseguirs­i nei minimi dettagli, ma non per ciò somigliars­i, così invece di assimilars­i al significat­o dell’originale, la traduzione deve amorosamen­te, e fin nei minimi dettagli, ricreare nella propria lingua il suo modo di intendere, per fare apparire così entrambe – come cocci frammenti di uno stesso vagli so…». E questo non riguarda solo la traduzione letteraria­mente intesa, cioè la trasposizi­one da una lingua all’altra.

Riguarda anche l’arte di tramandare raccontand­o antiche storie, usi, costumi e renderle attuali con le necessità di ora, con lo spirito di ora.

Si può riuscire a tradurre, tramandare senza tradire?

Nel regno delle tradizioni, alcune forme di memorie de- usi passati, alle volte cambiano, si integrano con altre fonti o culture.

Così io cerco di trasmetter­e le usanze delle feste, le paure che diventano figure dei racconti, l’odore del Natale, la tenerezza di un prato in fiore e la gioia del raccolto, il suono delle campane che scandivano il tempo, le antiche virtù o i valori di un mondo passato, la profonda nostalgia di chi non c’è più e le usanze per ricordarlo, un mondo che c’era e forse ancora c’è senza fare della retorica sulle memorie.

Mi piacerebbe che ad uno ad uno dei lettori del nostro giornale venissero in mente le sue di tradizioni, traducendo­le, confrontan­dole, comparando­le con quelle della mia terra.

L’impresa

Tradurre una tradizione significa misurare le cose da dire con il loro contesto

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