Nudità e dialoghi brutali nello spettacolo di Ceresoli
Vincitore di sei tra i maggiori premi teatrali internazionali, al centro di innumerevoli polemiche che hanno oltrepassato i limiti del mondo culturale (una compagnia di trasporti torinesi due anni fa si rifiutò di ospitarne le locandine pubblicitarie sulle fiancate dei propri autobus) e, soprattutto, uno spettacolo che non smette di provocare e far discutere in un modo che nell’universo teatrale è molto raro.
Domani, alle 20.30, arriva all’Auditorium di Borgo Valsugana grazie all’Associazione Culturale Mosaico, «La merda» di Cristian Ceresoli. Dopo essere stato ospite nel 2014 a Pergine Spettacolo Aperto e nel 2016 nella stagione dello Stabile di Bolzano, la data di Borgo rappresenta il terzo passaggio in regione per lo spettacolo che a più di sette anni dal suo debutto non smette di girare l’Italia,
l’Europa e il mondo intero raccogliendo grandissimi successi dall’Australia al Nord America.
In scena Silvia Gallarano, completamente nuda e arrampicata su un’altissima sedia da bar, sfida gli spettatori con un monologo diretto e brutale, un flusso di coscienza al femminile, ma scritto da un uomo, sul contemporaneo. Una narrazione a una sola voce che parla della frustrazione di non farcela nel mondo dello spettacolo, ma che in breve diventa metafora dell’esistenza di ogni singolo individuo e dell’intera società. La merda citata nel titolo altro non è che il fango della quotidianità e della comunicazione nel quale siamo tutti costantemente immersi e la denuncia, rivolta in particolare alla civiltà della mercificazione della donna, risulta tanto più significativa in quanto la replica valsuganotta cade il giorno successivo alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Lo spettacolo vive di due elementi: la drammaturgia e l’interpretazione. Il testo di Ceseroli, sua scrittura di debutto nel mondo del teatro, è stato tradotto in inglese, greco, danese, ceco, spagnolo, galego, portoghese brasiliano, norvegese, svedese e francese, oltre a essere in corso di traduzione in numerose altre lingue.
Il corpo nudo della Gallarano, abbandonato ogni tipo di significato erotico, ha meritato il premio The Stage 2012 per Acting Excellence e The Stage Award 2012 come Best Solo Performer, prima attrice italiana ad ottenere tale riconoscimento.