Guardie sul sagrato, ora si tratta
Santa Maria, dopo la bufera Fugatti chiama Andreatta. «Nessuna imposizione, vediamoci»
Il governatore Maurizio Fugatti ha chiamato ieri il sindaco del capoluogo Alessandro Andreatta sulla questione delle guardie private davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore e ha concordato un incontro, che sarà fissato nei prossimi giorni. «Non vogliamo imporre nulla, la soluzione dovrà essere condivisa tra Comune, Provincia e Curia» ha detto il presidente della Provincia. Secondo il quale, però, «le alternative alle guardie giurate non sono molte». «Con questa proposta — ha aggiunto — abbiamo voluto rispondere alle tante richieste dei cittadini che ci chiedevano di intervenire».
TRENTO La telefonata è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, proprio mentre il sindaco del capoluogo Alessandro Andreatta stava entrando nella sala Tridentum di Palazzo Thun per la riunione dei capigruppo. A cercare il primo cittadino, dopo le polemiche del fine settimana sulle guardie giurate davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, è stato il governatore Maurizio Fugatti. Che ha letto le dichiarazioni piccate del sindaco sulla decisione di piazza Santa Maria («Sarebbe stato opportuno condividere la scelta con il Comune: la chiesa non è una banca, i fedeli non vogliono essere scortati mentre vanno a pregare» aveva detto Andreatta). E ha cercato subito di abbassare i toni. «Ho deciso di chiamare io il sindaco — dice Fugatti — per chiarire la situazione prima possibile. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto personale. Forse questa volta ci siamo capiti male».
Al primo cittadino il governatore ha proposto un incontro, che verrà fissato nei prossimi giorni: di fatto, il primo faccia a faccia tra il sindaco del capoluogo e il nuovo presidente della Provincia. Un momento di confronto per affrontare la questione delle guardie giurate davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Ma non solo: «Vado per parlare di molte questioni che riguardano la città» assicura Andreatta.
Ma il tema che in questi giorni sta facendo discutere il capoluogo — dividendo l’opinione pubblica — è proprio quello della sorveglianza davanti alla chiesa del Concilio di Trento. «È evidente che deve esserci condivisione su questa proposta» mette le mani avanti Fugatti. Che nel suo ragionamento comprende anche la Curia (l’arcivescovo Lauro Tisi è intervenuto con una nota domenica, invocando una soluzione condivisa).
«Delle parole del vescovo — sottolinea il governatore — ho molto rispetto: l’ho visto solo pochi giorni fa alla festa dell’agricoltura di Caldonazzo. Nella sua nota, l’arcivescovo dice soprattutto due cose: in primo luogo che la questione dei controlli davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore non va strumentalizzata. E noi non lo vogliamo. Poi dice che il problema esiste». Proprio su questo il presidente della Provincia fa leva: «Per quanto mi riguarda — aggiunge — sento la responsabilità dei cittadini che mi chiedono di provare a fare