Valli, Bisesti apre agli asili gratis Pedrotti: «Problema culturale»
TRENTO «Asili gratis». Il giovane assessore della Lega Mirko Bisesti assicura che lo slogan elettorale non resterà tale. Qualche dubbio i più sulla possibilità di tenere aperte le classi sottodimensionate come chiesto dalle valli.
«Gli asili sono un bisogno trasversale? Il nostro investimento andrà a toccare direttamente la questione della natalità — commenta l’assessore all’istruzione, università e cultura — la mia attenzione sarà puntata anche sulle scuole periferiche, ma prima mi dovrò confrontare con l’intero servizio». I cittadini delle valli non temano, dunque. «L’impegno nei loro confronti non è solo mio o della Lega, ma dell’intera giunta – assicura Bisesti – che si è riunita le prime due volte a Dimaro e Novaledo, entrambi Comuni colpiti dal maltempo: la nostra vicinanza ai territori la stiamo già dimostrando». I genitori che vivono nelle valli chiedono asili e anche deroghe all’accorpamento o alla chiusura di quelle classi che nelle scuole non raggiungono il numero minimo di alunni fissato per legge: «La questione è più ampia e riguarda la natalità, è lì che il nostro investimento vorrà essere importante — annuncia Bisesti — offrire asili nido gratuiti, non solo nelle valli ma anche in centro a Trento, potrà aiutare i genitori giovani che si trovano alle prese con la precarietà e il caro vita. Non riusciremo a farlo domattina, ma nei cinque anni di questa legislatura il risultato si vedrà». Quanto alle classi sottodimensionate? «Prima di parlare devo confrontarmi con l’intero servizio altrimenti fornirei una risposta monca — conclude — ma di certo la mia attenzione sarà puntata anche su questo tema».
Se lo spopolamento delle valli è dovuto alla denatalità, perché nascano più bambini i servizi non bastano. «Sono importanti — premette Dino Pedrotti, pediatra neonatologo già primario ed emblema della pediatria in Trentino — ma il problema è soprattutto culturale». È la società italiana, compresa quella trentina, ad avere un rapporto difficile con la genitorialità. «Siamo passati dal bambino oggetto in quanto proprietà dei genitori, al bambino oggetto di piacere. Non si è capito — lamenta Pedrotti — che il bambino è un soggetto e che i suoi diritti vengono prima di quelli dei genitori. Le giovani coppie oggi vogliono un partner bello, magari danaroso, la possibilità di cambiarlo quando se ne trova uno migliore, vogliono successo lavorativo e tempo libero per se stessi. Nulla di male, ma lo spazio che resta per i bambini è davvero poco. Allora si preferiscono i surrogati, gli animali domestici: offrono affettività e sono meno impegnativi». Pedrotti, che tiene monitorata dagli anni ‘60 la natalità in Trentino, punge la politica: «Salvini può anche attaccare Boeri sulle pensioni, ma non può ignorare che stanno cominciando ad andare in pensione i figli del babyboom: nei prossimi anni avremo ultra 65enni in numero quasi doppio rispetto ai giovani lavoratori».
Classi sottodimensionate
Sulla possibilità di mantenere operative le scuole di periferia anche con pochi studenti il neoassessore si riserva di decidere