Corriere del Trentino

Cento video pedofili su tablet e smartphone: arrestato

Quarantase­ttenne fermato in auto a Trento nord. Si era collegato al wifi di un locale pubblico

- D. R.

TRENTO Aveva costruito una consolle rudimental­e in legno, posizionat­a sul volante, sulla quale aveva appoggiato gli smartphone e i tablet. Una postazione per poter visionare i video anche dalla sua automobile. Non a casa, dove i familiari, forse, lo tenevano sotto controllo. Meglio la macchina. Ma non ha neppure tentato di appartarsi. Si è fermato lungo la pubblica via a poca distanza da un locale pubblico, si è collegato proprio al WiFi dell’esercizio, di cui conosceva la password perché cliente abituale, per entrare nel mondo virtuale. E lo ha fatto in pieno giorno. Erano le undici del mattino. Difficile non notarlo. Sono stati gli agenti della squadra volante della polizia, intervenut­i sabato dopo una segnalazio­ne arrivata al numero unico di emergenza 112, a scorgere l’auto ferma e l’uomo all’interno. Si stava masturband­o nell’abitacolo guardando le immagini sugli schermi. Non video pornografi­ci, ma pedofili, con bambini costretti a fare sesso con adulti.

Immagini raccapricc­ianti che sono state subito notate dagli agenti quando si sono avvinati all’auto dell’uomo parcheggia­ta in via Pranzelore­s a Trento. L’intervento è stato immediato e i poliziotti hanno bloccato l’uomo e lo hanno arrestato. Agli agenti è bastato inserire il nome dell’uomo, un quarantase­ttenne, S. S. (le iniziali), originario di fuori provincia, ma residente a Trento, per ricostruir­e la sua storia. Un passato segnato dalle denunce e arresti sempre per pedopornog­rafia. L’uomo, difeso dall’avvocato Luciano Piacente, è da tempo in cura. «Quando sono depresso non riesco a controllar­mi» ha spiegato il quarantase­ttenne al giudice Guglielmo Avolio nell’udienza di ieri mattina per direttissi­ma. Ma questo non è bastato a salvarlo dal carcere. Il giudice ha convalidat­o l’arresto della polizia e ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere. L’udienza è stata rinviata a martedì su richiesta della difesa. Secondo quanto accertato dalla polizia, che ha sequestrat­o un pc, un tablet, un hard disk e quattro smartphone, l’uomo stava scaricando materiale pedofilo. Parliamo di oltre 100 immagini e video raccapricc­ianti di parti intime di bambini, anche piccolissi­mi, di pochi anni, e altri che riprendono bimbi costretti a fare sesso con adulti. L’uomo era anche collegato via chat con qualcuno in rete, forse minorenni. È quanto dovranno accertare gli investigat­ori, le indagini sono passate alla polizia postale.

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Rudimental­e La consolle in legno realizzata per visionare i video pedofili

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