Svp avanti con la Lega ma coi piedi di piombo «Codice di condotta anti-discriminazioni»
Giunta provinciale, la Volkspartei chiede garanzie anche sull’Europa La proposta di Kompatscher e Achammer approvata dal partito con 65 voti a favore e 11 no «Le trattative iniziano solo se il Carroccio firma»
Le trattative tra Lega BOLZANO e Svp inizieranno solo se i leghisti firmeranno il codice di condotta messo nero su bianco dalla Svp. La direzione allargata del partito di raccolta ha approvato a larga maggioranza — 65 favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti — la proposta del presidente Arno Kompatscher e dell’Obmann Philipp Achammer. Le condizioni a cui la Lega dovrà sottostare sono tre: la non discriminazione delle minoranze, l'impegno per l’Europa e lo sviluppo dell’autonomia. Temi molto generici ma, specialmente la questione europea, potrebbe creare qualche difficoltà al Carroccio. Per la Stella Alpina è la fine di una stagione che dura da vent’anni e quindi si vuole procedere con i piedi di piombo prima di rottamare il Pd.
«Noi su questi principi non trattiamo, di questo testo non si cambia nemmeno una virgola. Se gli eletti della Lega lo firmeranno inizieranno le trattative, altrimenti troveremo un’altro partner di coalizione» mette in chiaro Kompatscher. Sulla stessa linea Achammer che precisa: «Questo sono i nostri valori fondamentali, accettarli è la precondizione per avviare le trattative. In ogni caso l’esito sarà sottoposto ad una consultazione tra tutti i funzionare di base».
Sono settimane che i vertici della Stella Alpina ripetono che sia l’accordo con i verdi sia quello con la Lega sono destinati a creare parecchi mal di pancia. Così, oltre a prendersi tutto il tempo necessario per le trattative, Kompatscher e Achammer hanno tirato fuori dal cilindro una soluzione che nessuno si aspettava. Una sorta di codice di buona condotta che i leghisti dovranno firmare se vogliono sedersi al tavolo con la Volkspartei.
Il primo punto riguarda la pacifica convivenza. «La giunta provinciale ripudia ogni forma di emarginazione o di discriminazione di persone, soprattutto di minoranze culturali, religiosi, linguistiche, etniche, sessuali e/o sociali e lavora per la realizzazione dell’effettiva uguaglianza tra donna e uomo» si legge nella dichiarazione d’intenti. Il secondo punto riguarda l’Autonomia. «L’autonomia della nostra provincia che è uno strumento centrale della tutela della minoranza linguistica tedesca e ladina, deve essere sviluppata ed ampliata quale bene primario di tutte le persone che vivono in Sudtirolo, allo scopo di realizzare un’autonomia amministrativa locale, la più ampia possibile, con il contestuale deciso ripudio di ogni tendenza verso un nuovo centralismo». Fin qui non dovrebbero esserci problemi. Anche tra i leghisti è difficile trovare qualcuno che sia dichiaratamente a favore delle discriminazioni e contro l’Autonomia. Il terzo punto è quello che più problematico. L’Europa. «L’Europa è garanzia di sicurezza, pace e benessere e ha comportato, in particolare per il Sudtirolo vantaggi incontestabili e costituisce un irrinunciabile valore aggiunto per l’Autonomia. Pertanto la (costituenda) giunta provinciale, si riconosce nel traguardo del sostegno e dello sviluppo del processo di unificazione europeo con l’Ue e la moneta unica. Nell’ambito della possibile collaborazione in giunta, verranno pertanto perseguite ed attuate con decisione, tutte quelle iniziative che si renderanno necessarie alla collaborazione transfrontaliera ed in particolare al rafforzamento dell’Euregio Tirolo - Sudtirolo Trentino» recita la dichiarazione di principio il cui scopo è far capire chiaramente chi comanda. Ovvero l’Svp.
«Prima ancora di andare a discutere di competenze e programmi vogliamo che i consiglieri della Lega firmino questa dichiarazione d’intenti. Per noi è chiaro che sui nostri principi cardine non ci può essere alcun compromesso» spiega Kompatscher al termine dell’assemblea. Il governatore è riuscito a portare dalla sua la maggior parte degli oltre 100 delegati che ieri si sono riuniti in via Brennero. Dopo oltre 3 ore di di- scussione c’è stata la votazione a scrutinio segreto. In 65 hanno votato a favore della proposta di Kompatscher e Achammer solo 11 i contrari, 7 invece gli astenuti.
Kompatscher ha poi ribadito che non c’è ancora nessun accordo e che la trattativa inizierà solamente dopo che gli eletti leghisti avranno sottoscritto la dichiarazione di principi. «Anche se faremo un accordo tecnico per rispettare l'esito del voto della maggioranza degli italiani, ci sono valori che non sono negoziabili, i principi cardine della
Il governatore
«Il messaggio è chiaro: i nostri principi fondamentali non sono negoziabili»
L’Obmann «Comunque vadano le cose, la decisione finale sarà presa dal plenum dei funzionari di base»
Svp non si toccano. Chi vuole governare insieme a noi deve accettarli. Altrimenti troveremo altri partner di coalizione» insiste Kompatscher lasciando uno spiraglio per verdi e Pd.
Difficile però che i leghisti si rifiutino di firmare e si prendano la responsabilità della rottura. Tanto più che i principi sono parecchio generici. Tuttavia, anche ammesso che Bessone e soci fimino, non è detto che la giunta si faccia. «Comunque vadano le cose abbiamo stabilito che l’esito delle trattative dovrà essere approvato dai funzionari di base. Convocheremo un’assemblea con tutti gli Obmann delle sezioni locali, vogliamo che la scelta del partner di giunta sia condivisa da tutto il partito» insiste Achammer che esclude apertamente ogni ipotesi di accordo con la Lega per le Europee in programma a maggio. «Noi staremo con le forze popolari che vogliono portare avanti l’unificazione europea. Non faremo mai accordi con forze euroscettiche come la Lega» conclude Achammer.