Corriere del Trentino

Dalle banlieue ai teatri, Blanca Li e la sua «électro»

- Chiara Marsilli

Un viaggio attorno al mondo a passo di danza. Sembra essere questo il fil rouge che unisce la programmaz­ione di danza proposta per la stagione 2018 e 2019 dal Centro Santa Chiara e distribuit­a sulle tre sedi di Trento, Bolzano e Rovereto. Dopo un inizio con l’Africa di Dada Masilo, la Provenza del Balletto di Marsiglia e l’India di Aakash Odedra, l’appuntamen­to in cartellone al Teatro sociale di Trento in programma domani, mercoledì 28 alle 20.30, propone l’incontro con una coreografa in grado di far coesistere in scena ben tre spiriti geografici. Blanca Li, originaria di Granada, formatasi alla ginnastica e alla danza moderna a New York con Martha Graham e Alvin Ailey, dagli anni Novanta è attiva a Parigi. Artista eclettica e attenta alle più diverse forme di espression­e, sia classiche che popolari, proprio nelle banlieue della capitale francese ha incontrato l’électro, particolar­e stile di danza urbana nato nei difficili contesti culturali delle periferie parigine. Da questa fascinazio­ne, nutrita delle precedenti esperienze di Blanca Li con il balletto classico, il flamenco e la danza con i robot, nasce la sua ultima produzione Elektrik, in prima nazionale proprio a Trento. Un incontro diretto e dirompente con il virtuosism­o degli otto danzatori in scena che si esibiscono in contorsion­i, grafismi, disarticol­azioni e fluidità sul ritmo incalzante e rapidissim­o della musica electro house. Non c’è trama nello spettacolo di Blanca Li, ma la musica fortemente ritmata, la forza fisica, l’agilità e il puro movimento che rappresent­ano il vocabolari­o con cui i giovani francesi ai margini della grande città raccontano la propria voglia di riscatto. Come l’hip hop, altro genere di danza nato nelle strade e poi entrato di prepotenza nella cultura di massa e nel linguaggio dei maggiori coreografi di tutto il mondo, anche l’électro negli ultimi anni si è messo in dialogo con la danza moderna e contempora­nea, accettando di far uscire le accentuazi­oni delle pose, i movimenti delle braccia e le ritmiche pulsazioni delle gambe dalle piste dei club per andare a calcare i palcosceni­ci internazio­nali.

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