«Famiglie, assegni per ogni figlio»
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Il futuro della città al centro del vertice di ieri fra il governatore Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. «Pronti ad assumere vigilantes» ribadisce il presidente, ma il provvedimento avrà un respiro più ampio, visto che si parla di un «progetto per tutta la città» come ha voluto sottolineare il primo cittadino. «È stato un incontro positivo, di grande collaborazione» dicono all’unisono i due esponenti politici. Verranno coinvolti anche la questura e il commissariato del governo, oltre alla diocesi e le misure verranno applicate prima di Natale.
TRENTO Cinquanta minuti di confronto, toni distesi, nessuno strappo. Il primo incontro tra presidente della Provincia e sindaco di Trento «non poteva essere più positivo» a detta di entrambi i protagonisti. E non era scontato viste le premesse: la decisione annunciata dal governatore Maurizio Fugatti di posizionare due guardie davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore non era stata accolta con entusiasmo dal primo cittadino. Il risultato del faccia a faccia accontenta tutti: la delibera su Santa Maria per ora si ferma ma a favore di un «progetto condiviso» più ampio che «tocchi altre aree della città».
I vigilantes ci saranno, insomma, ma quanti, dove e come saranno organizzati lo stabiliranno insieme i vertici delle due istituzioni, coinvolgendo anche altre realtà.
«Era il primo incontro istituzionale con il presidente della Provincia e ho chiarito — spiega Andreatta — che non avremo parlato solo di quello. Per quanto riguarda la sicurezza abbiamo condiviso di pensare a un progetto per la città, non a un’iniziativa specifica per la chiesa di Santa Maria, il che significa che saremo protagonisti entrambi e dovremo dialogare a un progetto condiviso. Informeremo anche il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, in modo da ascoltare anche il Questore e il Commissario del Governo. Ci sono poi da coinvolgere altri soggetti che operano sul territorio, come la Diocesi. Ciò che è importante sottolineare per il primo cittadino «è che sarà un progetto su più luoghi, ci confronteremo per capire se ci sono problemi della città». Il sindaco aveva ieri fatto alcuni esempi, l’abbazia di San Lorenzo e la chiesa di San Pietro. «Sì, ma ce ne possono essere altri. Ciò che deve essere chiaro è che non si tratta di un problema della chiesa e dei fedeli che vanno a messa. La chiesa ha già i suoi volontari che operano bene e ci sono poi già le forze di polizia e i carabinieri che fanno il loro lavoro».
Però se un progetto si fa significa che questo non basta e serve qualcosa in più. «Sì è vero, non abbiamo detto cosa in
più. Ci troveremo anche la prossima settimana per proseguire il dialogo». I vigilantes caldeggiati da Fugatti però pare proprio che ci saranno. «Sì, direi proprio che è molto probabile. Per quanto riguarda i fondi necessari ne discuteremo nei prossimi incontri». «Attenzione — gli fa eco Fugatti — noi non vogliamo militarizzare la città: si parla di guardie private, come quelle che ci sono in stazione ad esempio, davanti alle banche. Ho apprezzato davvero lo spirito collaborativo del sindaco, non era scontato visto che siamo su fronti politici diversi. Se il problema secondo il sindaco riguarda anche altri punti della città noi siamo disponibili a trovare un accordo». Quanto alla tempistica si parla di poche manciate di giorni: «Penso che qualcosa potremo fare già prima di Natale» conclude il sindaco che passa poi in rassegna altre questioni discusse col governatore. Dalla mobilità «con l’interramento della fer- rovia» alla partita patrimoniale. «Abbiamo parlato di alcune aree cruciali, come l’ex Atesina ai Solteri, uno spazio che vorremo riqualificare come luogo aggregativo per la comunità e anche dell’area di San Vincenzo a Mattarello, dove dovevano sorgere le ex Caserme e a cui saremo interessati per realizzare degli spazi sportivi» per fare alcuni esempi. «Sono sempre stato un sostenitore del rispetto istituzionale — conclude il sindaco — Tutte le convergenze che potremo trovare le troveremo».