Iccrea sbarca in Trentino «Sostegno alle imprese»
Banca Verona apre una filiale ad Ala. La prima del gruppo romano nel territorio di Cassa centrale Val Rendena, accordo su una fusione a tre. Scudo anti-spread e nodo Raiffeisen, decreto in aula
Il direttore di Iccrea Rubattu sponsorizza la prima filiale del suo gruppo in territorio di Ccb, ad Ala. «Sostegno alle piccole e medie imprese». Intanto si fondono Cr Adamello, Rendena e Pinzolo.
TRENTO Iccrea arriva in Trentino, patria di Ccb, «per sostenere le piccole e medie imprese». Parola di Leonardo Rubattu, direttore generale del gruppo nazionale concorrente di Ccb, che tramite Banca di Verona apre una filiale ad Ala il prossimo 3 dicembre. Intanto in Trentino parte una fusione «a tre» in Val Rendena: insieme le Casse rurali Adamello Brenta, Val Rendena e Pinzolo. Per tutto il comparto delle Bcc, e non solo, intanto nel decreto fiscale da ieri in Aula c’è anche lo scudo anti-spread, che però potrebbe sollevare problemi.
Sul Corriere del Trentino dello scorso 16 novembre la notizia dell’apertura della prima filiale Iccrea in Trentino, a riprova di un ritorno della rivalità dei due gruppi nazionali, ancor prima di concludere (a gennaio) l’iter per la concretizzazione della riforma del credito cooperativo.
Lo sportello di Banca di Verona non svolgerà operazioni in contanti, ma solo consulenza alle Pmi, supportato dall’ufficio di Trento di Iccrea BancaImpresa. Il presidente di Banca di Verona, Flavio Piva, vuole proporre «massima convenienza non solo in termini di condizioni economiche, ma anche di prossimità e di stabilità di rapporto». L’istituto «grazie ai suoi 67 anni di attività nel vivace e ricco tessuto economico veronese, ha maturato una significativa esperienza del seguire le imprese, anche di notevole dimensione». Il direttore Valentino Trainotti dice di aver individuato nella Vallagarina «un’area dalle buone potenzialità». La Bcc ha un Cet1 superiore al 24%, sofferenze nette dell’1,04%, cost/income del 55%, «aderisce a un gruppo bancario di notevoli dimensioni, il quarto in Italia per attivi» vale a dire Iccrea e «arriva nel Basso Trentino per investire e portare risorse».
Rubattu, direttore generale di Iccrea, rincara la dose: «Per il nostro gruppo il sostegno alla piccola e media impresa è una vocazione naturale, un caposaldo della nostra missione di supporto alle Bcc». «Quasi tre miliardi di euro — continua — lo stock in essere degli impieghi alle imprese del Nordest, attraverso Iccrea BancaImpresa, di cui quasi la metà nel solo Veneto». «Ma al di là del supporto creditizio — conclude — siamo convinti che nell’attuale contesto di mercato le Pmi abbiano bisogno di partner concreti e consulenti affidabili capaci di fornire servizi strumenti a 360 gradi per la loro crescita».
Parole atte a stuzzicare Ccb? Ci sono pochi dubbi. D’altronde gli artigiani della Cna, con il presidente regionale Claudio Corrarati, dicono che per le Pmi «il credito arriva sempre con il contagocce, è necessario un patto territoriale fra Province, banche e confidi». E gli ultimi dati di Bankitalia confermano: a giugno 2018 le Rurali trentine perdono l’ 1,2%, arrivando al 45,8%, mentre le Raiffeisen perdono lo 0,3%, arrivando al 43,7% del mercato.
C’è chi vede nel potenziamento degli istituti l’unica strada per mantenere il presidio: va in questa direzione la nascita di una Bcc unica in Val Rendena, che si chiamerà «Rurale Adamello Brenta e Presenella». Cr Adamello Brenta ha un patrimonio di 34 milioni, raccolta totale di 488 e prestiti per 310. La Cr Pinzolo ha un patrimonio di 27,6 milioni, raccolta totale di 209, prestiti per 161,6. Cr Val Rendena ha 20 milioni di patrimonio, 152 di raccolta e 62,5 di prestiti. L’altra sera i tre cda hanno siglato un protocollo d’intesa: «Nascerà una nuova Rurale, caratterizzata da elevati standard di solidità e qualità che garantirà continuità nel presidio territoriale rafforzando il sostegno dell’economia del territorio».
Ieri infine è arrivato al Senato il decreto fiscale, per la conversione in legge. Lo scudo anti-spread, previsto in origine solo per le compagnie assicuratrici, è stato esteso fin da subito anche alle banche non quotate, non solo le Bcc. Dal 2005 i principi contabili internazionali in Italia sono stati estesi a tutti gli istituti, a differenza di molti altri Paesi, con un aggrazio notevole sui piccoli istituti nazionali. A questo punto le cose dovrebbero migliorare, che, se il dl arriverà intatto alla fine, avranno «facoltà» di applicare i principi internazionali, non più l’obbligo.
Sulla liberà di scelta fra gruppo e Ips, introdotta da un emendamento al di fiscale, interviene Debora Pedrotti, ricordando che le Raiffeisen altoatesine hanno dimostrato «lungimiranza, determinazione e pragmatismo nella tutela del proprio territorio». Ma la scelta potrebbe essere fatta anche da una Rurale trentina, benché solo una su venti debba ancora votare in assemblea. «Se l’adesione non è ancora perfezionata è legittimo richiedere una convocazione urgente di una nuova assemblea per possa rivalutare la scelta» dice la commercialista. Improbabile però che qualcuno lo farà.
Pedrotti
«Anche le Rurali trentine potrebbero ancora scegliere il fondo di garanzia»