Bandi pilotati in ateneo, 16 a giudizio
Nel mirino appalti e assegnazioni degli incarichi in università. Tubino e Boller stralciati
Sedici le persone coinvolte nella maxi inchiesta della Guardia di finanza in Ateneo rinviate a giudizio. Due le posizioni stralciate: quella di Marco Tubino, direttore del Dicam, e il project manager Walter Boller. Il processo si svolgerà a febbraio. I reati contestati turbativa d’asta, peculato, corruzione, abuso d’ufficio e falso. Due i filoni: quello degli appalti e quello degli incarichi a ricercatori di ingegneria attraverso un concorso pilotato per assegnare gli incarichi.
TRENTO Delle 18 persone coinvolte nella maxi inchiesta della Guardia di finanza di Trento in Ateneo tra docenti, amministrativi e imprenditori esterni, sono 16 quelle rinviate a giudizio dal giudice Riccardo Dies. Due le posizioni che sono state stralciate: quella di Marco Tubino, direttore del Dicam, e il project manager Walter Boller, di Trento. Rinviati invece gli altri. La data del processo è stata fissata per febbraio.
I reati contestati vanno dalla turbativa d’asta al peculato, ma a diverso titolo anche la corruzione, l’abuso d’ufficio e il falso. Due i filoni dell’inchiesta: quello degli appalti e quello degli incarichi a ricercatori della facoltà di ingegneria attraverso la costruzione di un concorso pilotato per l’assegnazione degli incarichi. Il concorso avrebbe visto Mosè Ricci, professore e coordinatore del tavolo scientifico del Prg di Trento, coinvolto: avrebbe preparato su misura quattro bandi per altrettanti suoi architetti collaboratori. Diversi i progetti nel mirino del pm Carmine Russo tra cui la mensa universitaria all’ex Cte, dove spunterebbero «aiutini» per far vincere la borsa di studio o il dottorando di ricerca ad alcuni assistenti, appalti frazionati per evitare le gare d’appalto, e poi i doppi incarichi che sarebbero serviti a «rimpinguare» gli stipendi di alcuni docenti. Il pm in particolare punta il dito contro l’ex dirigente della Direzione patrimonio appalti dell’università di Trento, Rinaldo Maffei, ritenuto uno dei principali attori dell’indagine. In concorso con l’ex responsabile della segreteria tecnica, Lucilla Giuri, entrambi accusati di abuso d’ufficio, avrebbero affidato incarichi a professionisti esterni, senza attingere alle risorse interne con un danno contestato all’università di 346.429 euro. Il nome di Giuri spunta anche riferito a un presunto episodio di corruzione in concorso con Gianfranco Bertuol, professionista di Trento, rinviato anche lui a giudizio: i due si sarebbero accordati per affidare una serie di incarichi diretti allo studio di Bertuol, chiamato in causa per la responsabilità amministrativa.
Rinviati a giudizio anche i due professori di ingegneria, Giorgio Cacciaguerra e Claudia Battaino, indagati in concorso per turbativa d’asta e i quattro ricercatori per i quali sarebbe stato confezionato il concorso pilotato che ha preso la forma di quattro bandi distinti nell’ambito dello studio della nuova mensa universitaria del Cte: Mark Sonego, Alberto Birindelli, Ermelinda Cosenza e Luca Zecchin di Padova. Quattro i professori universitari rinviati a giudizio, oltre a Ricci e Cacciaguerra, già coinvolto nell’altro filone, a cui viene contestato anche l’abuso d’ufficio poiché oltre al lavoro di docenza avrebbe svolto un incarico in libera professione, e poi Claudia Battaino, il professor Giuseppe Scaglione del Dipartimento di ingegneria al quale viene contestato l’abuso d’ufficio per il doppio incarico come professore universitario e come amministratore di fatto di due imprese commerciali nel settore dell’editoria, la List e Green Trendesign. Spunta anche il Comune di Trento nelle carte dell’inchiesta con i progettisti che si occupavano della revisione del Prg, insieme a Ricci, Davide Geneletti, Bruno Zanon e Sara Favargioti, per aver favorito, secondo l’accusa, una dottoranda che già collaborava al progetto, Chiara Cortinovis ritagliandole un bando su misura a danno di altri due candidati.
I nodi Turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio, corruzione le accuse
Inchiesta Gli appalti e gli incarichi a ricercatori sono i filoni d’indagine