«Una responsabilità, sarò garante di tutti»
Parla la nuova guida del consiglio: servono azioni per vivere nelle valli
TRENTO In questi giorni ha sempre mantenuto la calma. «Sono stato eletto consigliere, tutto ciò che viene in più va bene» ripete ancora una volta Walter Kaswalder, che ieri, alla quarta votazione, ha potuto lasciare il suo posto tra i banchi della maggioranza per salire sullo scranno più importante del consiglio provinciale. E dopo aver ringraziato il suo predecessore («Grazie Bruno: i nostri rapporti non sono sempre stati amichevoli ma ti ringrazio per il tuo equilibrio»), ha condotto la seconda parte della seduta, con l’elezione di vicepresidente e ufficio di presidenza e con la relazione del governatore Maurizio Fugatti.
Presidente Kaswalder, qualche brivido le sarà venuto.
«Brividi? No, direi di no. È una soddisfazione, quello posso dirlo. La maggioranza ha tenuto duro sul mio nome e di questi tempi non è scontato. Sono contento dell’atteggiamento di Fugatti. E ascoltando il suo discorso in Aula lo sono ancora di più, perché va nella linea autonomista che mi appartiene».
Ha detto che sarà il «garante di tutti».
«È così. Non voglio sposare fazioni. Sono stato sindaco, consigliere di maggioranza e di minoranza. Saprò quindi essere un presidente di garanzia per tutti. E cercherò di essere il più vicino possibile ai cittadini».
È stato sindaco: è uomo delle valli.
«Credo sia fondamentale prevedere delle misure per far vivere la gente nelle nostre vallate, che non sono periferia, ma il centro del Trentino. Penso a presidi medico-assistenziali, trasporti, ma ovviamente anche a posti di lavoro. Per quanto riguarda il territorio, non posso non ricordare la recente ondata di maltempo che ha portato nelle nostre comunità lutti e gravissimi danni: un pensiero doveroso in questo caso va ai sindaci e al mondo del volontariato. Sono certo che il nostro territorio e la nostra comunità sapranno rialzarsi».
Rapporto con la Regione. Cosa dice?
«Vogliamo favorire una accelerazione ai processi di omogeneizzazione legislativa, affinché le distanze con la Regione, ma anche con l’Euregio, diminuiscano, invertendo il trend degli ultimi anni».
Come sarà la sua gestione del consiglio?
«Il consiglio deve essere il luogo dove le forze politiche presentano le migliori soluzioni ai problemi. Poi la maggioranza decide, ma la minoranza deve essere in grado di esercitare pienamente il proprio mandato. Questa società, fatta più di cinguettii e sempre meno di ragionamenti, sembra talvolta allontanarsi dai principi di una democrazia partecipativa. Ma il consiglio saprà rivalutare il senso di un dibattito democratico».