Codice di buona condotta, no di Salvini
Consulto fra il vicepremier e Calderoli: «Non firmeremo pre-accordi. Possiamo stare all’opposizione» E intanto a Roma dialogo difficile con l’Svp sui profughi. Kompatscher: «Sprar, strumento essenziale»
BOLZANO Quel che sembrava scontato — cioè l’accettazione, da parte della Lega, del «codice di condotta» voluto dalla Svp come condizione per l’ingresso in giunta — non lo è più. La Lega ha deciso ieri sera di non firmare la «lista dei valori»: il problema non è il suo contenuto, bensì il fatto stesso di dover sottoscrivere un elenco di condizioni.
«A Salvini questo sistema non piace» ha spiegato ieri Roberto Calderoli al commissario locale Massimo Bessone. L’ex ministro è stato incaricato da Salvini di seguire le trattative per la formazione della giunta e ieri ha avvisato Bessone che il codice di condotta non va firmato: «Sia a Salvini che a Calderoli — riferisce Bessone — non piace questa metodologia, è insolita. Noi della Lega non abbiamo mai dovuto sottoscrivere alcun codice prima di stringere degli accordi politici. E non lo faremo nemmeno questa volta. Un conto è firmare insieme ad un alleato un programma condiviso, un altro è dover sottostare a delle pre-condizioni. È quindi una questione di principio. Possiamo anche restare all’opposizione». Proprio perché si tratta di una questione di principio, e non di sostanza, la soluzione non sembra essere a portata di mano. «Vedremo, non dobbiamo andare per forza in giunta» risponde Bessone, lasciando comunque intendere che la regia della trattativa è in mano ai vertici nazionali del partito. Oggi pomeriggio intanto Bessone chiamerà a raccolta la base della Lega altoatesina, per illustrare la situazione.
Gli eletti in consiglio, fino a ieri, spingevano comunque per l’accordo: «Solo entrando in giunta potremmo attuare i nostri programmi» ricorda infatti Carlo Vettori. Ieri, intanto, Svp e Lega si sono confrontati anche su un altro tapatscher volo, quello romano della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per discutere del decreto sicurezza con il ministro dell’Interno Salvini. Il presidente Kompatscher — che nell’occasione non ha affrontato il tema delle trattative della giunta provinciale — al termine dell’incontro si è detto critico: «La strada che è stata intrapresa non consentirà di raggiungere gli obiettivi di maggiore chiarezza e sicurezza» ha affermato Kompatscher, che già in di ottobre, assieme ai governatori di altre regioni, aveva espresso le proprie perplessità a Salvini. Durante l’incontro, ieri Kompatscher ha osservato: «Il decreto sicurezza porterà ad avere ancora più richiedenti asilo costretti a vivere per strada, con le conseguenze che si possono immaginare. L’esperienza maturata in Alto Adige, invece, dimostra che nelle forme attuate il programma Sprar possa funzionare. L’impegno che abbiamo dimostrato, e i risultati ottenuti, non possono comportare una redistribuzione sul territorio che vada a nostro svantaggio».
A proposito di equa distribuzione sul territorio, Kom-
Biancofiore «Bessone e compagni non devono lasciarsi umiliare: staranno in giunta non per grazia ricevuta ma per volontà degli elettori»
ha ricordato l’importanza di comprendere anche quelle persone che raggiungono via terra l’Italia, da altri paesi europei, oppure si spostano da una regione all’altra. «Soprattutto per le zone di confine come l’Alto Adige questo rappresenta un problema» ha spiegato Kompatscher, secondo cui il diniego alla richiesta di asilo da parte di altri paesi Ue dovrebbe essere automaticamente riconosciuto anche in Italia: «L’unica soluzione è quella di un sistema unico a livello europeo per le procedure di richiesta di asilo, per ridurre il fenomeno della migrazione interna all’Europa da parte dei richiedenti asilo».
Infine da segnalare la presa di posizione di Michaela Biancofiore: «La consueta conditio sine qua non sottoposta alla Lega, che è un partito democratico dell’arco costituzionale italiano, non depone in favore. Mi auguro che gli alleati della Lega facciano sentire la loro voce senza lasciarsi umiliare, magari lasciandosi sfuggire anche la delega più importante per gli italiani che è l’edilizia agevolata». La Lega sarà in giunta non per grazia ricevuta , ma per la volontà degli elettori».