DALLA PARTE DEL CITTADINO
ALBERO CAPOVOLTO Il simbolo da valutare
Ho negli occhi, da quando l’ho vista, l’immagine di un albero sradicato dalla furia dei venti che hanno scosso nei giorni scorsi il Trentino. Uno dei molti, purtroppo, ma di lui mi ha colpita la potenza con la quale è stato sradicato e ripiantato perfettamente eretto con la cima a terra e le radici all’aria. Questa immagine mi è rimasta impressa e mi parla da giorni con una forza e un richiamo straordinari.
Anche un anno fa mi sono trovata a riflettere sul destino di un albero delle nostre valli. È arrivato a Roma per le feste di Natale tristemente spoglio e mi sono chiesta se la perdita degli aghi fosse stata causata dalla lunga siccità e dalle temperature alte arrivate, nei mesi precedenti il taglio, anche a quote elevate. Ma, più profondamente, ho avvertito un presagio che ha molto a che fare con un certo sentire femminile e con una lettura simbolica della vita.
Oggi mi pare di poter collegare quell’abete a un Trentino dolorosamente spelacchiato…Vi sono segni nella storia degli uomini, che se fossero letti e tenuti in considerazione, potrebbero cambiare le
sorti di tristi percorsi intrapresi, personali e comunitari.
Oggi l’immagine di questo albero capovolto dovrebbe irrompere nelle nostre coscienze e farci comprendere quali siano i temi urgentissimi da affrontare. La natura non è matrigna: se può nutre, se non può distrugge. È una catena di cause e di effetti, e noi uomini immettiamo da troppo tempo cause dagli effetti
devastanti. Di quanti e quali segni avremo ancora bisogno per risvegliarci e cambiare rotta?
I cicli storici
Paola Ruffo
CREDITO COOP
L’operazione di chirurgia finanziaria attuata dal movimento cooperativo — scorporare il credito locale e creare
un gruppo bancario cooperativo italiano — non è un ruolo alternativo alle grandi banche controllate da capitali e neanche ha l’obiettivo di avere il settore di credito cooperativo più forte con al centro persone, soci e clienti capaci di creare valore per il territorio.
Già nel lontano 1926 si operò con una legge Labriola per escludere le cooperative di credito e considerare tali solo
quelle di consumo e lavoro. Da quel momento con il decreto 1830 del 16 novembre 1926 le Casse rurali venivano unificate a tutte le aziende che raccoglievano risparmio. Le Casse rurali e Raiffeisen venivano a perdere la loro vocazione originaria come stabilita nel 1873. Penso che le stagioni si ripetano come i cicli economici. Lorenzo Valla