Il ghiacciaio restituisce un faro da trincea della guerra
Un ritrovamento che farà felici gli appassionati di storia e montagna. Un reperto unico nel suo genere, un rarissimo faro da trincea a 12 volt della prima guerra mondiale con cavalletto in legno a treppiede. Il reperto è entrato a far parte del materiale del Museo Storico Italiano della guerra di Rovereto, integrando il patrimonio della Grande guerra al centro di una pluriennale campagna di recupero e valorizzazione dei reperti locali. Un’avventura iniziata nell’estate del 2017, quando venne sequestrato un cavalletto treppiede che era stato indebitamente sottratto dal ghiacciaio del Lares, luogo in cui correva la trincea austriaca. Racconta Marco Gramola della Sat, responsabile dell’iniziativa insieme a Christian Casarotto del Muse: «Durante le operazioni di sorveglianza di pochi mesi fa è stato ritrovato anche l’accumulatore e, sotto segnalazione del Museo di Borgo Valsugana, siamo venuti a conoscenza della presenza della cassa che conteneva la parabola. Quando siamo andati a recuperarla anche questa era stata sottratta, ma attraverso una breve indagine siamo riusciti a ritrovarla. Grazie alla ricomposizione dei tre pezzi e a un restauro di tipo conservativo ora può essere ammirato completo e con i segni del tempo».
Quello ora conservato al Museo di Rovereto è l’unico esemplare di faro portatile presente in provincia: si tratta infatti di un reperto molto difficile da trovare in quanto all’epoca poco diffuso per il suo costo elevato e l’avanzata tecnologia, utilizzato per controllare i movimenti avversari in condizioni di scarsa luminosità. «Non è inconsueto che il ghiacciaio, muovendosi e modificandosi, renda visibili oggetti precedentemente nascosti nel ghiaccio. Il pericolo che reperti di questo genere vengano illecitamente sottratti da collezionisti e commercianti è molto alto – avvertono dalla Soprintendenza – il nostro compito, insieme ad altri enti del territorio, è monitorare attentamente i luoghi che sappiamo più a rischio e intervenire per riportare questi reperti in possesso della comunità».