Zanella: «È un ritorno al Medioevo»
L’ex presidente di Arcigay: «Elogio dell’uomo bianco, cristiano e etero»
«La situazione è preoccupante». TRENTO Paolo Zanella, ex presidente dell’Arcigay Trentino e coordinatore del Dolomiti Pride commenta così le parole del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.
«Questa esaltazione della famiglia uomo-donna ci porta verso un sistema discriminatorio. Siamo all’elogio dell’uomo bianco, cristiano, eterosessuale. Se non sei quello sei escluso. Torniamo al Medioevo». A giudizio di Zanella, si tratta di qualcosa di più di un cambio di passo. «È l’inversione di un sistema valoriale di cui ci fregiavamo. Paghiamo l’adeguamento a un Nordest leghistizzato. Dopo aver fatto tanti passi avanti sul tema della famiglia e dei diritti, ci troviamo in una fase di regressione. E il Festival della famiglia lo dimostra. È sempre stato un appuntamento laico e plurale. Quest’anno non sarà così. Basta vedere gli ospiti». Il riferimento del candidato di Futura 2018 va ovviamente al ministro Attilio Fontana e al senatore della Lega Simone Pillon.
Meno severo il giudizio di Zanella sull’idea di avvantaggiare nelle graduatorie le donne con figli. «Che si facciano delle politiche nei confronti di chi è meno retribuito e più discriminato, come le donne con figli, di per sé è positivo. Il rischio è che ci sia un’esaltazione ideologica della donna madre e della famiglia tradizionale a discapito di altri modelli». Gli altri modelli cui pensa Zanella sono quelli della famiglia arcobaleno, ma non solo. «Penso alle famiglie omogenitoriali che vengono escluse da queste misure. Servono politiche che puntino a una più equa suddivisioni dei compiti tra uomini e donne. Qui invece — attacca l’ex presidente di Arcigay — ci viene proposto un ritorno al patriarcato. Dobbiamo reagire». Come? «È il momento di mobilitare la società civile. Serve un’opposizione forte. Dobbiamo partire dai movimenti e dalle associazioni.