Gli enti camerali appoggiano gli Artigiani: protesta giusta
«Il no ideologico blocca lo sviluppo del Paese»
TRENTO Dopo quello del governatore trentino Maurizio Fugatti, arriva il sostegno pieno alla manifestazione di Confartigianato «contro il partito della decrescita irresponsabile» da parte delle Camere di commercio di Trento e Bolzano, del governatore della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e pure dell’assessore allo sviluppo economico trentino Achille Spinelli. Nel mirino la volontà di fermare le grandi opere, desiderio espresso in particolare dalla componente pentastellata del governo. Il ragionamento sottostante: se l’economia sta perdendo di slancio, è un errore bloccare gli investimenti che potranno dare ossigeno a lungo termine.
Giovedì 13 dicembre a Milano scenderanno in piazza le sezioni territoriali di Confartigianato. Dal Trentino Alto Adige partirà un pullman con una cinquantina di imprenditori. La protesta fa seguito a quella di Milano di lunedì, in cui 3000 imprenditori di 12 diverse sigle hanno dato corpo a quel «partito del Sì» che sta trovando progressivamente la sua voce.
Ieri a Trento in Camera di commercio si parlava dei primi dati relativi al terzo trimestre di quest’anno. Nel campione di imprese preso in esame (circa 2000) il fatturato cresce ancora del 3,8% e l’occupazione del 2%. Ma non ci si può nascondere un’inversione di tendenza, legata soprattutto alla stagnazione delle vendite all’estero. La Germania, ad esempio, «non è più quella di una volta» ha detto Spinelli. Bort ha riconosciuto che «il vento favorevole dei mesi scorsi si sta affievolendo». Le tensioni finanziarie legate allo spread, il braccio di ferro fra il governo gialloverde e la Commissione europea sulla manovra, «creano qualche elemento di preoccupazione». Insomma il sistema è delicato, non si può scherzare mettendo in discussione le politiche a lungo termine. E così torna il tema della difesa delle infrastrutture, pensate per far crescere gli scambi. «Noi siamo fortemente orientati a far crescere l’economia e a proseguire nella realizzazione delle opere — ha scandito Bort —. L’imprenditoria ha manifestato senso di responsabilità. Ora tutti devono essere messi difronte alle proprie responsabilità: gli investimenti fin qui svolti non possono cadere nel vuoto». Gli ha poi fatto seguito Spinelli: «Lo sviluppo economico non può fermarsi: È necessario dotarsi di infrastrutture, non abbiamo dubbi su questo».
In questi giorni a favore del completamento della galleria di base del Brennero — di cui sono stati completati 90 dei 230 chilometri complessivi di tunnel — si è espresso anche Michl Ebner, presidente della Camera di commercio di Bolzano: «La realizzazione di questa infrastruttura è fondamentale per migliorare la sostenibilità ambientale e decongestionare l’autostrada. Occorrono progetti e soluzioni a lungo termine affinché il comparto dei trasporti non venga ulteriormente penalizzato da misure di limitazione del traffico»
Pieno sostegno agli imprenditori che manifestano Milano arriva anche dal presidente della provincia di Bolzano Kompatscher. «Il no ideologico a tutti i grandi progetti blocca lo sviluppo del Paese. Non si tratta di dire sì a tutto, ma di valutare i progetti sull’analisi dei costi e dei benefici. Nel caso del Brennero — spiega Kompatscher — possiamo sicuramente dire che si tratta di un’opera a favore dei cittadini. Fermarlo avrebbe costi enormi, in termini di penali da pagare ma non solo». In un primo momento, quando era sindaco di Fiè allo Sciliar, Kompatscher aveva votato contro il progetto della Fortezza Ponte Gardena. «Ora che le indicazioni dei Comuni sono state prese in considerazione: non ha più senso opporsi. Allora bisognava chiedere il coinvolgimento dei territori. È così che si lavora nell’interesse dei cittadini: analizzando i progetti e proponendo miglioramenti. Proprio in questi giorni — conclude il governatore altoatesino — abbiamo incontrato i sindaci e i tecnici di Italfer che stanno progettando la tratta sud: quasi tutte le osservazioni dei Comuni sono state accolte, dove non sono state accolte abbiamo trovato compromessi ragionevoli. Ad esempio sulla gestione dei cantieri e sulle opere accessorie».