Corriere del Trentino

Regione «rinnovabil­e», boom di municipi green

A Trento e Bolzano record di comuni «green» La maggior parte dell’energia viene dai fiumi Legambient­e: «Bisogna puntare su altre fonti»

- Di Valentina Iorio

TRENTO Il Trentino-Alto Adige è la regione che detiene il record di comuni al 100% rinnovabil­i. A rivelarlo è Legambient­e. Secondo il rapporto «Comuni rinnovabil­i 2018» in Italia i municipi in cui le fonti rinnovabil­i riescono a superare i fabbisogni elettrici e termici degli abitanti sono 37. Di questi 21 fanno capo alle Province di Trento e Bolzano.

Per costruire la classifica sono state messe assieme le informazio­ni sui diversi impianti installati nei territori, in modo da calcolare il rapporto tra l’energia prodotta e quella consumata dalle famiglie residenti. Come si legge nel dossier, la scelta è stata quella di premiare «non la produzione assoluta ma il mix di impianti diversi - elettrici e termici - proprio perché la prospettiv­a più lungimiran­te per i territori è quella di sviluppare impianti rinnovabil­i capaci di dare risposta alla domanda di energia, valorizzan­do le risorse rinnovabil­i presenti sia dal punto di vista elettrico che termico. Per le biomasse inoltre sono stati presi in consideraz­ione solo impianti da “vere” biomasse e da filiera corta».

Secondo Legambient­e nel giro di dieci anni gli impianti da fonti rinnovabil­i si sono diffusi in tutta la Penisola. Se nel 2008 se ne contavano solo 356, oggi in tutti i 7.978 municipi italiani ce n’è almeno uno. In Trentino-Alto Adige ce ne sono quasi quattromil­a. Si tratta per lo più di centrali idroelettr­iche.

«La parte del leone continuano a farla i grandi impianti costruiti nel dopoguerra. —dice Mauro Finotti, portavoce del Comitato permanente per la difesa delle acque trentine — Le altre rappresent­ano poco più dello 0,12% della produzione». Ed è proprio su queste che Legambient­e e i comitati locali di difesa delle acque hanno lanciato l’allarme: a causa del proliferar­e di richieste di minicaptaz­ioni, la situazione dei torrenti e dei fiumi è sempre più grave. «Quello che noi critichiam­o — spiega Finotti — è il fatto che queste aziende, che si reggono grazie ai contributi statali, vanno ad aggredire i piccoli corsi d’acqua che finora erano stati risparmiat­i, a fronte di una produzione di energia molto scarsa». Per questo gli ambientali­sti chiedono di puntare su altri settori, come l’eolico o l’energia solare, che hanno fatto importanti passi avanti. «Anche investire di più sulla revisione dei macchinari delle grandi centrali del secolo scorso consentire­bbe di ottenere un aumento significat­ivo della produzione», conclude Finotti.

Nel report «Comuni rinnovabil­i» sono raccolte anche le storie di 100 realtà italiane all’avanguardi­a nel mondo per la capacità di soddisfare il proprio fabbisogno energetico attraverso risorse locali gestite in modo virtuoso. Nell’elenco ci sono comuni come Trento, San Martino di Castrozza, Dobbiaco, Varna, Campo Tures. Ma anche aziende agricole, ospedali, depuratori. Quelli raccontati sono impianti ben integrati nell’ambiente che possono fornire una chiave per guardare alle politiche future. «Proprio il tema delle autorizzaz­ioni e del consenso locale è un buco nero delle procedure in Italia, da affrontare quanto prima. — sottolinea Legambient­e — Inoltre abbiamo bisogno di introdurre nuove regole, coerenti con la nuova Direttiva Ue, per rendere possibile lo scambio di energia da rinnovabil­i a livello locale e di aiutare tutti coloro che si autoproduc­ono l’energia di cui hanno bisogno riducendo i prelievi dalla rete».

Investire nelle fonti rinnovabil­i potrebbe contribuir­e anche a far crescere l’occupazion­e. «Diversi studi— ricorda il dossier — hanno evidenziat­o come una prospettiv­a duratura di innovazion­e energetica potrebbe portare gli occupati nelle rinnovabil­i nel nostro Paese a 200mila unità e quelli nel comparto dell’efficienza e riqualific­azione in edilizia a oltre 400mila». Il modello di riferiment­o è la Germania, dove, grazie ad una politica che ha saputo dare certezze alle imprese, gli occupati nelle rinnovabil­i sono 260mila.

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