«Premio Fantasio» Michele Segreto, vittoria schiacciante
A Trento Il Festival della regia premia la produzione di Michele Segreto
Alla stazione di Sant’Ilario Bocca di Rosa è partita da circa un’ora. Lo striscione giallo con la scritta nera pende strappato, qualche sedia è rovesciata qua e là. Dei fiori per terra ricordano più il funerale per qualcosa che poteva essere e non è più, piuttosto che la festa per celebrare una gioia realmente vissuta. Si apre così lo spettacolo Amore oppure amore – Ovvero la Primavera nello sguardo di tutte le altre stagioni di Michele Segreto, il lavoro vincitore della 19esima edizione del Festival Fantasio.
Una vittoria schiacciante: il bresciano Segreto venerdì sera ha infatti conquistato la tripletta, aggiudicandosi il premio della giuria tecnica, della giuria giovani e del pubblico, grazie a una rilettura che trasporta la canzone di De André a contatto con la sensibilità contemporanea.
«Il progetto è nato da una riflessione delle attrici Marta Zito e Martina Testa, con le quali ho lavorato in costante condivisione – racconta il regista – Abbiamo voluto indagare lo stereotipo che divide il mondo femminile tra “Bocca di Rosa” e le “cagnette”, cercando di scardinare questa contrapposizione tra profano e sacro. Bocca di Rosa diventa quindi un pretesto per parlare del mondo femminile. La canzone è del 1967, un anno prima di quel movimento che in Italia ha portato a una rivoluzione sessuale. Oggi ci sembra che si stia tornando indietro su molti temi. C’è una scarsa solidarietà tra donne e nel corso di un conflitto “al femminile” spesso gli insulti scivolano sull’aspetto sessuale. Inoltre capita che Bocca di Rosa venga utilizzato come sinonimo di prostituta, quando invece è chiaro che non è così».
Uno spettacolo che ha conquistato in particolare i giovani allievi della scuola di teatro e cinema EstroTeatro, che ne hanno lodato la capacità di mantenere un teso equilibrio tra ironia ed emozione, ed aver saputo aprire interessanti spunti di riflessione sul presente, pur onorando coerentemente il testo di De André.
«Fantasio è una bella sfida – confessa Segreto – In particolare quest’anno il fatto che il testo su cui lavorare fosse una canzone ha costretto noi registi a lavorare molto anche di drammaturgia. Questo ha generato spettacoli molto diversi e tante modalità di relazione con gli attori. Con Marta e Martina ho lavorato in costante dialogo, condividendo riflessioni, musiche, testi, dai quali ho poi tratto la scrittura scenica. Mi piacerebbe che questo primo studio diventasse uno spettacolo vero e proprio, ma la decisione di produrlo non spetta a me. Spero che qualcuno prenda la palla al balzo».
Il regista
Il progetto nasce da una riflessione delle attrici sulla canzone di De Andrè «Bocca di rosa», tema del concorso. Abbiamo voluto indagare gli stereotipi per parlare del mondo femminile