Corriere del Trentino

Fatturazio­ne elettronic­a, i commercial­isti temono un impatto molto pesante

Postal: «Molte imprese non sono preparate». Zago: «Esenzioni, partirà solo la metà»

- Orfano

Dal primo gennaio parte l’avventura della fatturazio­ne elettronic­a. «L’entrata in vigore si avvicina ma rimane ancora confusione. Una situazione che temiamo possa peggiorare, generando il caos» dice senza mezzi termini il presidente dell’Ordine dei commercial­isti di Bolzano Claudio Zago. E per Maurizio Postal, commercial­ista trentino nel Consiglio nazionale, «ci saranno grossissim­i problemi, l’impatto può essere molto pesante». Nonostante cresca la platea delle categorie esentate: dal primo gennaio dovrebbe partire solo metà del numero complessiv­o di partite Iva, vale a dire 3 milioni a livello nazionale.

Quali saranno le attività esenti? L’Ordine di Bolzano spiega che «le partite Iva che rientrano nel regime dei minimi, forfettari­o o speciale degli agricoltor­i, così come i contribuen­ti che fanno solo scontrini e fatture fiscali, vedranno partire l’obbligo dal primo luglio 2019 (se grandi operatori) o dal primo gennaio 2020 (tutti gli altri). Altre esclusioni discusse in Parlaa mento: medici e farmacisti, per motivi fiscali, e associazio­ni sportive dilettanti­stiche con soglia reddituale fissata a meno di 65 mila euro».

Secondo Postal, però, alla fine le attività che saranno esonerate saranno più o meno il 35-40%. Per cui saranno tantissime le partite Iva che dovranno velocement­e adeguarsi. «Il Consiglio nazionale ha richiesto l’introduzio­ne della fatturazio­ne elettronic­a con una gradualità di quattro anni. Inoltre ha chiesto di esonerare non solo chi è nel regime forfettari­o, ma anche la fascia intermedia, ciò quella della contabilit­à semplifica­ta (quella più alta è la contabilit­à ordinaria, ndr). In aggiunta — continua — è stato chiesto di prevedere un’elasticità nell’emissione della fatturazio­ne: nel decreto fiscale sono allora stati previsti 10 giorni, ma noi ne chiedevamo 15».

Zago teme il caos: «Non c’è solo la questione sollevata all’Agenzia delle Entrate dal garante della privacy, di risoluzion­e complessa (i vari passaggi necessari metterebbe­ro repentagli­o i dati, ndr), ma anche il timore che in termini di gettito i risultati non si discostino molto da quelli ottenuti con lo spesometro, continuand­o fra l’altro a far convivere carta e digitale. Ribadisco quanto chiediamo da mesi: serve un’introduzio­ne graduale o quanto meno una moratoria sulle sanzioni».

«Il nostro giudizio — riprende Postal — è che il sistema economico italiano sia in grandissim­a difficoltà. C’è una grande fascia che non è in grado di affrontare la fatturazio­ne elettronic­a, non è preparata. E purtroppo l’impatto può essere molto pesante, a gennaio ne vedremo delle belle». Per una fascia di soggetti attualment­e è ancora impossibil­e emettere la fattura elettronic­a e se si rivolgono a uno studio di commercial­isti, che deve caricare il costo dell’operazione, gli oneri esplodono, soprattutt­o se gli importi sono modesti.

Martedì 11 dicembre, il consiglio nazionale dei Commercial­isti presenterà a Roma il portale di categoria per la gestione della fatturazio­ne elettronic­a, «Hub B2B». Un appuntamen­to che si potrà seguire in diretta streaming alle 10.30 (oltre che sul sito del consiglio nazionale) anche a Bolzano nella Sala Raiffeisen Pavillon. Ma anche per Hub ci sono problemi: Assosoftwa­re ha segnalato all’Antitrust i commercial­isti «colpevoli» di offrire agli studi e ai loro clienti un software di fatturazio­ne elettronic­a a costi calmierati.

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Ordine Il portale di categoria verrà presentato martedì alle 10.30

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