Corriere del Trentino

«Ccb capogruppo», istanza a Bankitalia

Aldino, il Tar del Lazio concede la sospensiva sul ricorso per incostituz­ionalità

- E. Orf.

Ccb invia l’istanza di iscrizione del gruppo alla Banca d’Italia, intanto il Tar del Lazio concede la sospensiva alla Raiffeisen di Nova ponente e le altre «raika» attendono l’approvazio­ne definitiva del decreto fiscale.

È datata venerdì 7 dicembre la comunicazi­one di Cassa centrale banca alle proprie Bcc aderenti: il presidente Giorgio Fracalossi ha annunciato l’invio alla Banca d’Italia dell’istanza di iscrizione del «Gruppo bancario cooperativ­o Cassa centrale banca - Credito cooperativ­o italiano nell’Albo dei gruppi bancari, unitamente al contratto di coesione stipulato con le banche aderenti». Oltre alla stessa Ccb, altre 86 Bcc hanno sottoscrit­to il contratto di coesione in altrettant­e assemblee. Mancavano solo (a venerdì) la Banca del Nisseno (che dovrebbe però essere oggi in assemblea) e Cassa Raiffeisen San Martino in Passiria (una delle due raika altoatesin­e che hanno scelto Ccb). «Quanto prima» sarà trasmessa l’istanza a Bankitalia, di fatto la conclusion­e formale del percorso.

Sul fronte altoatesin­o, lo scorso 4 dicembre il Tar del Lazio ha accolto la richesta di sospensiva della Cassa Raiffeisen di Nova Ponente-Aldino che aveva promosso il ricorso contro la riforma, puntando il dito contro gli aspetti di incostituz­ionalità. Il Tar ha deciso di concedere la sospensiva fino al 16 di gennaio, consentend­o di scavalcare la data ultima del 7 gennaio, entro cui la banca avrebbe dovuto portare a compimento l’adesione all capogruppo provincial­e. Il 16 gennaio è la data della prima camera di consiglio, che valuterà l’istanza anche alla luce del completame­nto dell’iter della «mini» controrifo­rma, che ha consentito alle Bcc del Trentino e dell’Alto Adige di scegliere una via alternativ­a a quella dell’adesione al gruppo, vale a dire la costituzio­ne di un Fondo di garanzia «alla tedesca», l’Ips.

Nel contempo anche tutte le altre 38 Raiffeisen stanno aspettando la conclusion­e alla Camera della conversion­e in legge del decreto fiscale: dopo l’approvazio­ne andranno dal notaio per far valere la clausola che annulla l’approvazio­ne assemblear­e del nuovo statuto che accetta il contratto di coesione per aderire alla capogruppo Cassa centrale Raiffeisen. Se Ips sarà, si dovrà discutere nel nuovo ruolo di Cassa centrale Raiffeisen, non più capogruppo.

Il Tar, il 16 gennaio, dovrebbe comunque entrare nel merito, determinan­do se effettivam­ente la riforma del 2016 presenti profili di incostituz­ionalità, come sostenuto dal presidente emerito della Corte costituzio­nale Valerio Onida. Il 13 dicembre anche il tribunale di Bolzano deciderà se concedere la sospensiva sugli effetti della riforma.

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Alla meta Il presidente di Cassa centrale banca Credito cooperativ­o italiano Giorgio Fracalossi

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