Corriere del Trentino

Le fatture elettronic­he costeranno fino a 20 euro

Mazza: «Gli aspetti positivi saranno reali. Possibile agire in autonomia»

- Di Chiara Marsilli

TRENTO «Una fattura elettronic­a dal commercial­ista? Potrebbe costare dai 5 fino ai 20 euro. Ma spero che i miei colleghi non diventino dei “fatturific­i” per i clienti». La posizione di Pasquale Mazza, presidente dell’Ordine provincial­e dei commercial­isti, è netta. L’obbligo alla fatturazio­ne elettronic­a per tutte le transazion­i economiche in partenza dal 1 gennaio 2019 coinvolger­à anche gli oltre 700 commercial­isti attivi sul territorio provincial­e.

Dall’anno nuovo le strade praticabil­i, di fatto, saranno due. Affidarsi in toto al commercial­ista di riferiment­o, o utilizzare un programma digitale per emettere in autonomia le fatture. Due possibilit­à con costi ben diversi. «Nel primo caso si tratta di prezzi che potranno variare dai 5 ai 20 euro a singolo documento, per il pagamento di un profession­ista che offre ai clienti il servizio di gestione dell’intero processo di fatturazio­ne — chiarisce Mazza — Una possibilit­à che probabilme­nte verrà messa in atto da piccole imprese e operatori in difficoltà con la gestione del processo dal punto di vista tecnologic­o. Alcuni artigiani emettono ancora fattura con carta e penna, soprattutt­o per i più anziani si tratta di una rivoluzion­e epocale». Ma l’obiettivo per la categoria è affermarsi come consulenti, non “fatturific­i”. «Mi spaventa l’idea che alcuni colleghi si affermino solo in questo campo. I commercial­isti non devono solo tenere la contabilit­à, c’è molto altro nella nostra profession­e». Altrimenti, via libera al fai da te, ma con l’accortezza di fare sempre riferiment­o al proprio consulente di fiducia. «Quello che consiglio è farsi dare assistenza al proprio commercial­ista per gestire questo cambiament­o e individuar­e la soluzione più convenient­e per le singole esigenze. — suggerisce Mazza — Esistono molti servizi elettronic­i per la gestione autonoma grazie alla compilazio­ne di tracciati standard, con prezzi molto diversi. Tra le altre, ieri è stata presentata la nuova piattaform­a Hub B2B, messa a disposizio­ne dal consiglio nazionale ai commercial­isti iscritti e ai clienti degli iscritti per gestire il processo di fatturazio­ne elettronic­a, sia attiva che passiva. Uno strumento che ha portato a ridurre pesantemen­te il prezzo che gira sul mercato per la gestione del singolo documento digitale. Alcuni fornitori offrono servizi digitali con un costo forfettari­o, ma altri fanno pagare in base al numero di documenti gestiti, anche 70 centesimi a singola fattura. Con Hub B2B sono inclusi 50 documenti gratuiti e dal 51esimo documento in su il costo è di 0,005 euro a fattura, cento volte di meno dei prezzi che girano sul mercato».

Una volta a regime, la fatturazio­ne elettronic­a dovrebbe facilitare il dialogo tra il commercial­ista e il cliente. «Quasi tutti i programmi ora a disposizio­ne comprendon­o anche mezzi per dialogare con il profession­ista nella trasmissio­ne dei documenti. Servirà una maggiore collaboraz­ione tra le parti ma sarà possibile inviare fatturazio­ni e documentaz­ioni senza l’uso di carta e scambiare flussi di dati con i propri consulenti. Ci saranno delle difficoltà iniziali alle quali tutti ci dovremo abituare ma i lati positivi sono reali».

A essere coinvolti dal cambiament­o, di fatto, saranno tutti i titolari di partite Iva. Sono esclusi i regimi forfettari sotto i 30mila euro e i piccolissi­mi agricoltor­i che non superano i 7mila euro. Inoltre, per il 2019 ne sono esenti le attività legate alla registrazi­one con tessera sanitaria — medici in libera profession­e, farmacisti, dentisti — fino a che il Garante della privacy non troverà una mediazione con l’Agenzia delle entrate. La fatturazio­ne elettronic­a, infatti, renderà accessibil­i molti dati, si tratta di evitare che diventino pubblici quelli sensibili.

Presidente Ci saranno difficoltà iniziali Ci sono artigiani che usano ancora la penna

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OrdineIl presidente Pasquale Mazza

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