Dito medio e dialetto La Lega in aula
Ainizio 2019 verranno organizzati gli «stati generali della montagna». Lo ha annunciato ieri in Aula il presidente della Provincia Maurizio Fugatti nel suo intervento di replica al dibattito (con molti passaggi in dialetto).
Una seduta, quella di ieri, che a tratti ha registrato toni accesi. Come quando il consigliere della Lega Alessandro Savoi ha attaccato le opposizioni: «Le critiche a una giunta appena insediata sono da irresponsabili e criminali». Termini che non sono piaciuti alle minoranze. «Questo non è un bar» ha replicato Alessio Manica (Pd). «Metterla in caciara è un attimo» ha aggiunto Filippo Degasperi (M5s). Da parte sua, Savoi è uscito dall’Aula. E, secondo un post pubblicato su Facebook dallo stesso Manica al termine della seduta, «mostrandomi il dito medio». «Stiamo andando davvero troppo in basso» è stato il commento del dem.
Negli altri interventi il botta e risposta tra maggioranza e opposizione non è mancato. «Non vorrei che il maltempo sia una scusa per entrare nel merito di opere già decise e fermarle senza prendersi la responsabilità di dire ai sindaci che si tratta di errori» ha detto Ugo Rossi (Patt). «Nella relazione di Fugatti mancano i riferimenti al cambiamento climatico» ha incalzato Alex Marini (M5s). Mentre Sara Ferrari (Pd) ha prospettato il rischio di «distruggere cose che stanno funzionando». Dall’altra parte, Claudio Cia (Agire) ha criticato il centrosinistra sulla famiglia: «Fatevene una ragione, due padri non faranno mai una madre». Mentre Mattia Gottardi (Civica Trentina) ha chiarito: «Il sì alle infrastrutture non significa un no all’ambiente».