Vaccini, dal primo gennaio scattano le multe
La giunta opta per sanzioni ridotte da 167 euro. E da settembre i bimbi non in regola esclusi dagli asili In Alto Adige i tassi di copertura sono i più bassi d’Italia: la Provincia deve applicare la norma statale
BOLZANO Sui vaccini arriva il giro di vite della giunta provinciale. Dopo aver cercato, per mesi, di ritardare e annacquare l’applicazione della legge Lorenzin sui vaccini obbligatori, la Provincia ha annunciato che dal prossimo anno scolastico scatteranno le esclusioni dalla scuola per l’infanzia per coloro che non sono in regola. Da gennaio invece scatteranno le sanzioni: chi non è in regola riceverà una multa di 167 euro.
La giunta provinciale ha approvato ieri due delibere riguardanti le procedure e le sanzioni amministrative da applicare a chi non adempie all’obbligo vaccinale sia per l’anno scolastico 2018-2019, sia per l’anno scolastico 20192020. La prima delibera fissa la procedura da seguire per l’anno in corso. I genitori bambini che non sono stati sottoposti a tutte le vaccinazioni obbligatorie saranno in primo luogo invitati dai Servizi d’igiene dell’Asl a mettersi in regola. Se l’inadempienza persiste, saranno invitati dall’Azienda sanitaria ad un colloquio con la possibilità di vaccinazione. Se anche qui ci sarà un rifiuto scatterà un verbale di contestazione con una sanzione amministrativa di 167 euro (un terzo della sanzione massima prevista) con un termine di 60 giorni per recuperare la vaccinazione.
I genitori che entro questo termine non provvedono alla vaccinazione e non pagano la sanzione saranno segnalati dall’Azienda sanitaria all’Ufficio provinciale prevenzione, promozione della salute e sanità pubblica che emetterà a carico dei responsabili dei minori un’ordinanza di pagamento.
Inoltre i bambini che non sono stati vaccinati verranno segnalati alla direzione delle scuole che dovranno applicare la normativa vigente.
Per tutto l’anno scolastico 2018-2019 durante le fasi della procedura i minori si considerano prenotati per la vaccinazione e pertanto i bambini si trovano in una posizione giuridica che permette loro di frequentare la struttura formativa. Per l’anno scolastico 2019-2020 si applicheranno invece le disposizioni statali che invece prevedono l’esclusione dalla scuola per l’infanzia per tutti coloro che non sono in regola. Per la scuola dell’obbligo invece non ci saranno esclusioni.
Attualmente non esiste ancora una cifra precisa di quanti bimbi potrebbero essere esclusi dalle scuole per l’infanzia ma potrebbe trattarsi di quasi un migliaio visto che, in tema di vaccini, l’Alto Adige è la maglia nera italiana
Le cifre contenute nella Relazione sanitaria del 2017 lo dimostrano. Copertura vaccinale a 24 mesi di età per la polio è dell’85,9%, per il morbillo si scende al 71,9% mentre per il meningococco C i vaccinati sono solo il 67,7%. Tutte cifre ben lontane dal target nazionale del 95% che dovrebbe garantire l’immunità di gregge.
Le massicce campagne vaccinali hanno invertito un trend che andava avanti da diversi
Pöder Legge popolare contro l’obbligo
anni, tra il 2013 ed il 2017 infatti la copertura è scesa di almeno due punti percentuali. Il movimento no vax però non molla. «A gennaio ci ritroveremo tutti a Roma per chiedere la modifica della legge nazionale e in primavera il Consiglio provinciale dovrà esprimersi sulla nostra proposta di legge di iniziativa popolare» annuncia Andreas Pöder che, nonostante la mancata rielezione, continua a guidare i nox altoatesini.