«Alerion», 14 pale eoliche in Sardegna Il piano industriale parte in anticipo
Nei primi nove mesi ricavi a più 10%. Gostner: alla fine del triennio Fri-El gestirà 1000 Mw
BOLZANO Parte in anticipo la concretizzazione del piano industriale di Alerion clean power, controllata dall’altoatesina Fri-El Green power: in Sardegna, è stato installato un impianto eolico composto da 14 generatori, per un importo di 33 milioni di euro.
Il parco che nasce nei comuni di Villacidro e San Gavino Monreale in Sardegna ha una potenza installata di 30,8 Megawatt. Si tratta del primo tassello del piano industriale 2019-2021 che prevede il raggiungimento di una potenza installata di 592 Mw. Il parco è stato finanziato con un project financing sottoscritto con Unicredit e Natixis Milan Branch.
L’amministratore delegato, Josef Gostner, anticipa che alla fine del programma la controllante Fri-El «avrà una produzione complessiva di circa 1000 Mw». Complessivamente alla fine del 2021 è prevista una potenza installata lorda complessiva, solo del Gruppo Alerion, di circa 592 Mw, con un incremento importante rispetto alla potenza installata lorda attuale di circa 286 Mw. Il piano assume investimenti per il periodo 2019-2021 per 210 milioni di euro (comprensivi degli investimenti che saranno effettuati nel 2019 in relazione al completamento e alla messa in esercizio dei parchi eolici attualmente in costruzione) e prevede il raggiungimento nel 2021 di un Ebitda consolidato pari a 70 milioni e di un indebitamento finanziario netto di 310 milioni. Il rapporto fra indebitamento finanziario netto ed Ebitda pertanto sarà pari a 4,4. «Siamo dentro il limite entro cui occorre tenersi — fa sapere Gostner in riferimento ai paletti che impone la Borsa —. Comunque è tutto calcolato: conclusa la fase di investimento l’indebitamento scenderà».
Dal punto di vista geografico, il piano di Alerion prevede che una volta concluso gestirà impianti eolici per circa 480 Mw in Italia, 100 Mw in Spagna e 12 Mw in Bulgaria. «Il prossimo parco eolico che completeremo è quello di Albareto, in provincia di Parma, 6 pale per 18 Mw installati, il parco più grande nel nord Italia» fa sapere l’ad.
Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi hanno raggiunto i 40,3 milioni di euro in aumento del 10,1% rispetto ai 36,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2017, «grazie in particolare al positivo andamento della produzione elettrica registrato nel periodo che ha più che compensato la riduzione degli incentivi rispetto allo stesso periodo del 2017». La produzione elettrica è cresciuta del 10,8% (268,9 Gwh), grazie soprattutto alla ventosità dei siti produttivi. L’Ebitda vale 33,3 milioni (+19,4%) e l’indebitamento finanziario contabile (esclusi i derivati) è di 188,8 milioni, rispetto ai 159,1 a fine 2017. Il cda ha convocato l’assemblea per il prossimo 19 dicembre, per proporre di conferire allo stesso board la delega ad aumentare il capitale sociale con esclusione del diritto di opzione fino ad un massimo di 50 milioni e l’introduzione della maggiorazione del voto.