Il reporter con la passione per l’Europa
Generazione Erasmus, dall’ateneo alla radio. La passione per l’Europa
TRENTO «Ho mille progetti, mille idee: ci sono periodi in cui dormo tre ore per notte per fare tutto, ma è bello così». Si raccontava così a un amico qualche settimana fa Antonio. È un vulcanico, uno di quelli che sa appassionarsi alla vita e alle sue sfide. L’ultima era quella del giornalismo che si intrecciava a doppio filo con quella europea.
Antonio è nato a Trento nel maggio del 1989 da genitori di origini calabresi. Ha studiato in provincia e poi ha deciso di frequentare l’università a Verona, dove nel 2015 ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione. Quindi il ritorno in Trentino per la specialistica: era iscritto al secondo anno del corso di laurea magistrale in Studi europei e internazionali (Meis) della Scuola di Studi internazionali. La passione per l’Europa e la politica era infatti relativamente recente, sorta dopo aver frequentato una Summer School a Bruxelles. In mezzo c’era stato molto altro: il lavoro come tecnico per Rtt, emittente radiofonica locale, la collaborazione, dal 2014, con la Rai di Trento per la trasmissione radiofonica «Tesi di Laurea» e il lavoro, «quello che mi dà da vivere» come diceva lui agli amici per Radio 80 Forever Young. Un giovane della generazione Erasmus, che conosce l’inglese come le sue tasche, ha nello zaino mille esperienze e centinaia di contatti ma che per arrivare a fine mese deve fare i salti mortali.
Preoccupato è Maurizio De Jorio di Radio 80 Forever Young: «È un mio collega, un ragazzo in gamba. Lavoriamo insieme da anni e siamo sempre in contatto. Anche ieri sera mi ha mandato delle foto dai mercatini. Abbiamo scherzato un po’ via messaggio. Poi ho sentito la notizia, gli ho subito scritto prima in modo ironico, “dai non fare lo sciocco, rispondi” quasi a scongiurare il peggio. E non mi rispondeva. Quindi ho iniziato ad agitarmi e poi abbiamo saputo».
«Fare il giornalista è la sua, la nostra passione – spiega tra le lacrime Alice Plata, responsabile della trasmissione di Europhonica, il network di radio universitarie, ultima sfida professionale di Antonio – e anche se a Strasburgo Antonio si sentiva di casa, andava là solo quando doveva coprire le sedute parlamentari. Un compito che svolgeva per pura passione e per una salda convinzione: abbiamo un budget risicato che ci basta a malapena
Vulcanico «Ci sono periodi in cui dormo tre ore per notte per fare tutto, ma è bello così»
per coprire le spese». Plata conferma la fede «europeista» di Megalizzi, che sui social ha postato spesso le iniziative di leader come Emmanuelle Macron e Angela Merkel, e soprattutto di Guy Verhofstadt, il politico belga, segretario dell’Alleanza liberaldemocratica europea. Non mancano le «tirate d’orecchio» ai movimenti sovranisti, come i post che sottolineano le incongruenze di chi, nel Regno Unito, si sta adoperando per la Brexit. Gli sono vicini anche due esponenti di Più Europa, il partito di Emma Bonino, per cui Antonio si era speso nei mesi scorsi: «Abbiamo la fortuna di conoscere Antonio da tempo, grazie alla sua appassionata attività di cronista delle istituzioni e della vita europea — scrivono Francesca Mercanti e Piercamillo Falasca — In questo momento difficile, gli siamo accanto, sperando che possa vincere la battaglia più importante».
Crede negli «Stati uniti d’Europa» Antonio, lo aveva detto agli amici. Ci crede davvero e sogna di aprire una redazione a Bruxelles. Elisa Filippi, esponente del Pd trentino è stata con lui sabato scorso. «Abbiamo organizzato un’iniziativa insieme sull’Europa, è una persona davvero in gamba». Anche Donatella Conzatti lo conosce molto bene: «È appassionato di politica e un giorno avrebbe voluto probabilmente scendere in campo, così ci diceva. La sua ragazza, Luana, si era candidata con noi di Forza Italia alle ultime elezioni provinciali»