Corriere del Trentino

Grandi carnivori, affondo di Centinaio

Il ministro: piano per la gestione, bisogna agire. «Maltempo, cerchiamo fondi»

- Giovannini

Un piano per la gestione dei grandi carnivori, «prima che diventino un problema di ordine pubblico». Lo ha prospettat­o ieri a Trento il ministro leghista Gian Marco Centinaio, dopo aver incontrato i vertici provincial­i e i rappresent­anti del mondo agricolo provincial­e. «Per quanto riguarda i danni per il maltempo — ha spiegato — stiamo cercando i fondi: per l’agricoltur­a arriveremo a una decina di milioni da destinare a tutte le regioni colpite».

TRENTO Bisogna «evitare che la fauna selvatica diventi un problema di ordine pubblico». E per questo è necessario «un piano di gestione dei grandi carnivori, in particolar­e del lupo». Parola di Gian Marco Centinaio, ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. Il quale, al termine del colloquio con il governator­e Maurizio Fugatti, gli assessori Mario Tonina e Giulia Zanotelli e il mondo agricolo provincial­e (ieri la giornata trentina del ministro leghista) indica la sua linea sulla questione dei grandi carnivori. Non tacendo le divergenze di vedute con il ministro dell’ambiente Sergio Costa.

«Gli ambientali­sti — sorride il ministro — dicono che io sono quello cattivo che vuole uccidere e mangiare tutto quello che si muove. E io rispondo: chi se ne importa. La maggior parte di queste persone abita in città. Non sa cosa sia l’agricoltur­a e l’allevament­o, non sa cosa voglia dire avere di fronte un lupo o un cinghiale o trovarsi la macchina distrutta». Centinaio premette: «Anch’io voglio tutelare la fauna selvatica». Aggiungend­o però un «ma»: «Ci deve essere un limite. Oggi per allevatori, agricoltor­i e pescatori la fauna selvatica rappresent­a un problema». Quindi? «Si può convivere con la fauna selvatica — continua il ministro —. Ma si deve intervenir­e: se la Francia ha fatto una legge di razionaliz­zazione dei lupi, non vedo perché l’Italia non possa fare lo stesso. Dobbiamo dare una risposta a chi vive e lavora in questi territori». Proprio per questo, prosegue Centinaio, «abbiamo già fatto un incontro con il ministro Costa e il ministro Stefani: in quell’occasione abbiamo chiesto interventi. E al ministro Costa, al quale spetta la gestione della fauna selvatica protetta mentre a me spetta la gestione della fauna selvatica cacciabile, abbiamo detto che serve un piano sui carnivori, soprattutt­o sul lupo». Che, però, in Italia non è cacciabile. «Perché la Francia lo può fare e noi no?» ribatte Centinaio. Che va oltre: «Mi sono stufato di passare per pirla a livello europeo. Bisogna mettersi nell’ordine delle idee che o si inizia a dare risposte a chi fa agricoltur­a e allevament­o, o si andrà avanti a spendere soldi e a elargire contributi a chi viene danneggiat­o dalla fauna selvatica. Chi fa l’allevatore non lo fa perché vuole avere contributi, ma perché vuole vivere del proprio lavoro». Poi il leghista guarda avanti ai prossimi passaggi: «Costa ci ha promesso che nelle prossime settimane ci farà una proposta: la aspettiamo e valuteremo. Io rappresent­o l’agricoltur­a italiana e quando parlo con il mondo agricolo la priorità riguarda la fauna selvatica. Non posso essere cieco e sordo all’allarme dei territori». Di più: «Voglio evitare che la fauna selvatica diventi un problema di ordine pubblico. Oggi il mondo ambientali­sta che vive in città mi chiede che questi animali vengano tenuti tutti e vengano accarezzat­i. Ma se diventano un problema di ordine pubblico le stesse persone mi chiederann­o di sterminarl­i. Serve dunque una via di mezzo».

Ma il ministro risponde anche alle sollecitaz­ioni sui danni da maltempo: «Stiamo lavorando per fare in modo che la maggior parte dei fondi che riusciremo a trovare come ministero dell’agricoltur­a nella legge di bilancio di quest’anno e del prossimo anno venga dedicata esclusivam­ente ai danni da maltempo». In totale, per tutte le regioni colpite e per la sola agricoltur­a, arriverann­o «al massimo una decina di milioni»: non tantissimi, se si considera che solo in Trentino i danni all’agricoltur­a ammontano a sei milioni. «Abbiamo già detto che non riusciremo a dare una risposta totale a quanto è successo» precisa Centinaio. Dei due miliardi a livello nazionale promessi dal vicepremie­r Di Maio invece, spiega Fugatti, ancora non si conoscono le destinazio­ni e le suddivisio­ni tra regioni. E lo stesso governator­e chiarisce la situazione anche sul legno: «Non possiamo dare direttive sul prezzo di mercato. Possiamo mettere attorno al tavolo la filiera e cercare di dare delle indicazion­i. Ancora per quanto riguarda il legno, stiamo lavorando anche alla creazione di spazi dove stoccare il legno per evitare di far precipitar­e il prezzo. E ragioniamo anche su interventi temporanei di sostegno alle aziende del settore».

Maurizio Fugatti «Non possiamo dare direttive sul prezzo del legno. Previsti aiuti per le aziende del settore»

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(Foto Rensi) Piazza Dante Il ministro Centinaio con il governator­e Fugatti

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