Corriere del Trentino

Verones: «C’è la vigilanza notte e giorno»

- D. R.

Non vogliono arrendersi TRENTO alla paura i commercian­ti trentini, ma è chiaro che un po’ di preoccupaz­ione c’è. Non solo per la sicurezza, ma anche per le ripercussi­oni che l’attentato di Strasburgo potrà avere sull’affluenza di visitatori al mercatino.

«Purtroppo questi eventi sono spesso imprevedib­ili — commenta Elda Verones, direttrice dell’Apt e organizzat­rice del Mercatino di Natale — non so ancora quanto e in quali termini potranno esserci ripercussi­oni sulle presenze». Un po’ di timore c’è, è innegabile, ma Verones confida nel lavoro delle forze dell’ordine. «Stanno facendo un ottimo lavoro — spiega — ma anche noi abbiamo un piano di sicurezza completo». Quest’anno, a differenza degli altri anni, accanto al lavoro di polizia, carabinier­i e polizia locale c’è quello della vigilanza privata come previsto dalle linee guida di Safety & Security del ministero e concordato con il Commissari­ato del governo.

«Abbiamo una presenza costante per tutta la notte di guardie giurate che sorveglian­o sia piazza Fiera che piazza Battisti — chiarisce Verones — poi abbiamo la vigilanza privata che rimane fino alle

I timori La direttrice: «È difficile prevedere se ci saranno ripercussi­oni sull’affluenza»

ore 20, a chiusura dei mercatini. Tutte le aree sono transennat­e, ci sono ventisei i blocchi di cemento rivestiti posizionat­i in diverse zone, più i new jersey». C’è anche un impianto di sorveglian­za? «Si certo non possiamo fare registrazi­oni, ma vengono monitorate le diverse zone, abbiamo fatto un piano di sicurezza completo, siamo in costante contatto anche con il 118 con numeri dedicati».

Dal punto di vista della sicurezza, dice Verones, è stato fatto tutto il possibile, ma la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno e purtroppo i blocchi di cemento anti terrorismo per impedire l’arrivo di camion lanciati sulla folla, come era accaduto in passato a Nizza e a Berlino, servono a poco se l’attentato viene fatto da un uomo solo armato di pistola come è accaduto martedì sera nel cuore di Strasburgo.

È la strategia del terrore: gli attentator­i continuano a cambiare modalità di azione, diventano senza più imprevedib­ili, agiscono senza una logica e per questo è più difficile intercetta­rli. E soprattutt­o seminano il panico scatenando un effetto domino in tutta Europa.

Il piano Installati 26 blocchi di cemento anti terrorismo e un sistema di sorveglian­za

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