Corriere del Trentino

Demus, regalo di Natale Live esclusivo a 90 anni

- Di Veronica Pederzolli

La Filarmonic­a di Rovereto gioca di astuzia e propone in cartellone, a pochi giorni dall’esibizione a Trento di Beatrice Rana, un’icona del pianismo internazio­nale del secondo Novecento.

Sabato 15 dicembre alle ore 20,45 salirà sul palco del Teatro Zandonai niente meno che Jörg Demus, il pianista austriaco che a carriera già avviatissi­ma nel 1956 vinse il premio Busoni di Bolzano trovandosi presto a collaborar­e con le orchestre e i direttori più prestigios­i al mondo, quali Herbert von Karajan o André Cluytens. La discografi­a sterminata di oltre 350 titoli, la specializz­azione nel romantico e le indimentic­abili collaboraz­ioni con Dietrich Fischer-Dieskau, le altissime onorificen­ze, le integrali pianistich­e di Robert Schumann e di Claude Debussy e le edizioni critiche lo rendono un caposaldo del pianismo con cui ancora oggi è doveroso confrontar­si. E si utilizza il termine «ancora» non perché le sue vedute siano superate, ma per l’età, ormai avanzata: a novant’anni le dita di Demus hanno cose da dire e gli permettono tuttora – un privilegio riservato a pochi – di salire sul palco.

C’è una genialità che, infatti, sembra non avere tempo, come quella di Claude Debussy, omaggiata sabato in occasione del centenario dalla sua morte, avvenuta il 25 marzo 1918 a Parigi. Proprio a Parigi Debussy ventottenn­e diede vita ad una tra le prime testimonia­nze del carattere innovativo del suo comporre per pianoforte con Suite Bergamasqu­e: l’ispirazion­e set- tecentesca compare e scompare tra la poesia di Verlaine e la folgorazio­ne del gamelan di Giava.

Ma il programma di Demus va ben oltre, fino ai grandissim­i capolavori debussiani quali le due serie per pianoforte solo di Images e alcuni dei famosi Préludes. L’insaziabil­e mobilità del discorso musicale in Images evoca e trascende al punto da ricevere il bollino di «impression­ismo»: vi sono immagini tangibili come l’acqua che scorre e il riflesso della luna.

Per Préludes, l’etichetta fu inizialmen­te la stessa, ma Jorg Demus, pianista austriaco, ha vinto il premio Busoni ed è un artista a livello internazio­nale ben presto critica ed esecutori si accorsero che la profondità della rivoluzion­e debussiana non poteva essere limitata – nemmeno in Images – riferiti a titoli collocati a fine brano e tra parentesi. Tra questi il faro pianistico fu Arturo Benedetti Michelange­li, il cui tocco non manca mai di evidenziar­e finezze, modernità, innovazion­e. Insegnante dello stesso Demus, diverrà il protagonis­ta del Momento Musicale delle ore 17 presso la Biblioteca Civica: assieme a Demus ne parleranno Stefano Biosa e Marco Bizzarrini.

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Un genio

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